Sì, è davvero interessante vedere come Pimpi, piccolo grande eroe e il suo adattamento videoludico, Piglet’s Big Game, abbiano guadagnato un certo seguito di culto in tempi recenti, nonostante la loro ricezione poco calorosa all’epoca dell’uscita. Il gioco è stato originariamente concepito come un’avventura colorata e accessibile per i più piccoli, seguendo le avventure di Pimpi e dei suoi amici nel Bosco dei Cento Acri. Inaspettatamente, però, Piglet’s Big Game ha iniziato a suscitare l’interesse dei fan dei survival horror per le sue atmosfere e per la colonna sonora, che inaspettatamente evoca tinte decisamente più oscure.
Secondo alcuni, il gioco presenta livelli che, con la loro estetica sognante e leggermente inquietante, ricordano certe atmosfere di giochi horror famosi, come appunto Silent Hill e Resident Evil. Alcuni dei brani del gioco sono stati paragonati alla colonna sonora di Silent Hill 2 Remake, facendo pensare che siano stati usati sample simili da librerie audio gratuite, creando così un’atmosfera che, in alcuni momenti, risulta stranamente suggestiva e vagamente sinistra.
Il fascino retrò e l’accostamento involontario con il genere horror hanno spinto i collezionisti a rivalutare il titolo, tanto che alcune versioni, come quella per GameCube, hanno visto lievitare i loro prezzi in modo impressionante. Si tratta di un esempio affascinante di come il contesto possa cambiare la percezione di un’opera, trasformando un titolo mediocre in una perla di culto.
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