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WiiU da oggi è definitivamente morta

Forse molti pensavano che la Wii U fosse già morta e, per molti versi, si può dire che lo fosse. Dopotutto, i servizi online per questa console e per il 3DS sono stati chiusi all’inizio di quest’anno. Sebbene molti giocatori siano riusciti ad aggrapparsi a essi per molto più tempo di quanto Nintendo volesse, è impossibile avviare la propria Wii U e connettersi a una partita online di Splatoon su quei server classici.

Ora, come riportato anche da GamesRadar, è stato confermato che in Giappone non si accettano più riparazioni per la console, poiché l’azienda ha esaurito i pezzi di ricambio. In un tweet pubblicato oggi dall’account giapponese dell’assistenza clienti Nintendo, si legge che non ci sono più scorte delle “parti necessarie” per la riparazione delle console Wii U e delle loro periferiche. Quindi, con effetto immediato, i clienti giapponesi non potranno più farsi riparare dalla società.

A dire il vero, sapevamo che questo giorno sarebbe arrivato: a maggio dello scorso anno, Nintendo aveva confermato che non appena avesse esaurito i pezzi di ricambio, le riparazioni non sarebbero più state offerte. Sembra che le scorte fossero sufficienti per oltre un anno. Tuttavia, la notizia segna la fine ufficiale di una console che, sebbene non abbia avuto il successo sperato, ha comunque lasciato un segno nel cuore di molti giocatori.

Lanciata nel 2012, la Wii U ha rappresentato un punto di svolta per Nintendo, cercando di portare innovazioni nel gaming con il suo GamePad dotato di touchscreen. Nonostante le buone intenzioni, la console non ha mai raggiunto le aspettative di vendita, complice anche una comunicazione confusa e una concorrenza agguerrita. Tuttavia, la Wii U ha ospitato alcuni giochi memorabili, come “The Legend of Zelda: Breath of the Wild”, “Mario Kart 8” e “Super Mario 3D World”, titoli che hanno poi trovato nuova vita su Switch.

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