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White Day: Recensione, Gameplay Trailer e Screenshot

Se siete appassionati di giochi horror e spesso vi aggirate tra gli Indie in cerca di una perla in grado di intrattenervi, allora conoscerete sicuramente il titolo di cui vi parlerò quest’oggi, anche perchè è stato lanciato bene 6 anni fa, riproposto però di recente su Nintendo Switch, Xbox Series e PS5, con una serie di migliorie grafiche che rendono il tutto più appetibile, pur mettendo in mostra gli anni alle spalle. Ad ogni modo a seguire la Recensione di White Day:: A labyrinth named school, un gioco horror coreano ambientato in una scuola, da come suggerisce naturalmente il titolo, nel quale vestite i panni di uno studente che avrà la brillante idea di tornare all’istituto nel cuore della notte, per consegnare un quaderno ad una studentessa di cui è invaghito, all’oscuro che nella scuola si verificano strani, inquietanti e pericolosi avvenimenti sovrannaturali al calar del sole. White Day è un horror in prima persona, contrariamente a quanto si pensi osservando i suoi Trailer, ciò vi consente di aggirarvi meglio nell’istituto, osservando con attenzione meticolosa ogni singolo dettaglio, in cerca di indizi ed oggetti utili allo scopo.

Il gioco si apre con l’arrivo all’istituto nel cuore della notte, con un tutorial pronto ad illustrare ad ogni singolo passo, accompagnto da un suono che mette più ansia dell’atmosfera stessa, tutto quello che c’è da sapere per giocare, da come aggirarsi negli scenari all’interazione con gli oggetti a disposizione. Inizialmente verrete lasciati liberi di capire il da farsi, esplorando le prime aule dell’istituto, in cerca di note per comprendere meglio la trama ed oggetti da riporre nell’inventario per un futuro utilizzo, dai consumabili per il ripristino della salute ai pennarelli per salvare i progressi. White Day offre diversi livelli di difficoltà, dal Molto Facile all’Estremo, lasciando al giocatore la decisione se dedicarsi alla sola storia o se avere un certo grado di sfida. Come anticipato il sistema di salvataggio è affidato all’uso di pennarelli, avvicinandosi alle apposite bacheche è possibile annotare i progressi in modo limitato, il che significa che senza pennarelli non potete salvare la partita, spetterà dunque a voi decidere quando è il caso di sprecare queli trovati per il salvataggio e quando invece conservarli nella speranza di non morire.

Tra i pericoli presenti, oltre le solite apparizioni del folklore coreano, tra fantasmi, mostri e demoni vari, avrete a che fare anche con il bidello, che di notte si tramuta in un serial killer pronto a porre fine alla vostra vita. Quest’ultimo vi seguirà solo se individuati, dunque ben lontano dall’essere il Nemesis o Mr X di Resident Evil, tuttavia aggirandosi in modo casuale nell’edificio, dovrete prestare molta attenzione a non attirarlo, muovendovi furtivamente e tenedo sotto controllo l’icona dell’occhio, assente naturalmente a difficoltà elevate. Considerando che tornerete più volte sui vostri passi, inutile dirvi che incontrerete spesso il bidello con torcia e mazza da baseball. White Day è in lingua inglese con doppiaggio in coreano o inglese, ed oltre a portarvi a consultare documenti su documenti e note varie sparse in giro per l’istituto e accessibili dal menu, offre dialoghi a scelta multipla con i personaggi incontrati, i quali mutano il corso degli eventi portandovi a differenti finali a seconda delle decisioni e azioni intraprese. Recuperando le varie mappe potrete orientarvi al meglio nella scuola, suddivisa in piani ed aule, con porte, armadietti e lucchetti da sbloccare tramite l’ausilio di password e chiavi.

Dovrete dunque spulciare ogni angolo, cassetto, armadietto e stanza in cerca di oggetti utili per sopravvivere e proseguire l’avventura. Non mancano all’appello enigmi che richiedono il recupero di documenti sui cui è riportata l’ubicazione di un oggetto, che presenta la combinazione per aprire il lucchetto di una porta chiusa, che necessita di una chiave ottenibile altrove, questo è solo un’esempio di come White Day non solo è pensato per intrattenervi il più a lungo possibile, ma anche per provare tutto su tutto e con tutti, a volte con un tempo limitato a disposizione da darvi la sensazione di avere il fiato sul collo. Ovviamente non mancano all’appello cibi e bevande, ottenbili sia esplorando che usando le monete recuperate presso gli appositi distributori. Un gioco horror non è tale senza gli scarejump, come fantasmi pronti a sbucarvi di fronte aprendo un armadietto o osservandovi dai finestroni. White Day si lascia piacevolmente giocare, non è un capolavoro ma si comporta egregiamente, sopratutto nella sua versione nextgen, con modelli puliti, rapidi caricamenti ed un comparto audio da mettervi in agitazione pur non essendoci in realtà nulla per cui spaventarsi.

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