Tech Gaming
SOCIAL:
Filed under: Recensioni

Venom 3: Recensione, Screenshot e Trailer

Venom: The Last Dance chiude la trilogia con un film che aveva tutte le potenzialità per essere un degno capitolo finale, ma finisce per essere un pasticcio disorganizzato di toni e scelte narrative discutibili. Il film inizia bene, riprendendo da Spider-Man: No Way Home con una scena divertente tra Eddie e Venom a base di tequila. C’è anche un piccolo riferimento a Spider-Man con un gomitolo di lana rosso e blu, un dettaglio che strizza l’occhio ai fan. Fin qui, il film mantiene lo stile che ci si aspetta da un film di Venom: non eccellente nella scrittura, ma comunque divertente.

Se hai apprezzato i primi due capitoli, probabilmente troverai qualcosa di godibile anche qui. Tuttavia, il problema più grande di Venom 3 è che la componente comica diventa eccessiva e fuori luogo. Il film non riesce mai a bilanciare il tono tra il serio e il grottesco, portando a un risultato confusionario e poco efficace. Il film avrebbe potuto adottare un tono più cupo e serio, considerando le minacce in gioco, ma ogni volta che la tensione aumenta, ecco che arriva una scena comica fuori posto. L’effetto è simile a quello di Thor: Ragnarok ma portato all’estremo, con gag continue che smorzano completamente qualsiasi tentativo di costruire una narrazione più intensa.

Dalla scena della famiglia che canta (inspiegabile) alla sequenza nel casinò dove Venom diventa un giocatore d’azzardo compulsivo, il film si perde in una serie di momenti cringe e fuori luogo. Persino Mrs. Chen ha la sua scena ridicola con Venom che balla con lei, un momento che distrugge completamente il ritmo della narrazione. Rhys Ifans è presente nel film senza alcun motivo valido. Il suo arco narrativo è debole e privo di qualsiasi senso. Peggio ancora, c’è un’intera sequenza in cui lui e la sua famiglia entrano in Area 51 attraverso un buco in una recinzione… senza che nessuno se ne accorga.

Inoltre, i personaggi secondari sono sottosviluppati. Juno Temple ha un ruolo importante, ma il suo background e la sua evoluzione risultano affrettati e poco convincenti. La sua trasformazione finale in “Super Venom meets The Flash” sembra un’aggiunta dell’ultimo minuto per dare una chiusura alla sua storia. Dal punto di vista tecnico, il film offre ottimi effetti speciali, specialmente nelle sequenze d’azione. La battaglia finale con il xenophage e gli altri simbionti è visivamente spettacolare, seppur priva di un accompagnamento musicale degno. Tuttavia, la gestione della tensione e della narrazione rende difficile godersi appieno queste scene.

Il personaggio di Knull e il concetto del codex sono intriganti, ma la loro introduzione e spiegazione sono confuse. Il xenophage, un simbionte letale che sputa sangue come una cippatrice, è un’aggiunta interessante, ma viene utilizzato in modo fin troppo casuale, senza una costruzione adeguata. Il post-credit finale è una delusione totale, lasciando un pessimo sapore in bocca e dando l’impressione che la produzione stessa non sapesse come concludere il film in modo soddisfacente.

Venom: The Last Dance aveva il potenziale per essere un capitolo avvincente, ma soffre di una sceneggiatura debole, scelte di tono sbagliate e un eccesso di momenti comici fuori luogo. Alcune scene d’azione e gli effetti speciali sono apprezzabili, ma non bastano a salvare un film che sembra una parodia di se stesso. Un’occasione sprecata. Sony dovrebbe davvero ripensare alla gestione del franchise. Ora, avanti con Tom Holland in tuta nera.

Condividilo