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Unity cambia politiche: Sviluppatori costretti a pagare per ogni installazione dei propri giochi

Un’ombra si è abbattuta sul mondo degli sviluppatori di giochi indipendenti: Unity ha introdotto una clausola controversa che potrebbe cambiare drasticamente il panorama del game development. La RunTime Fee, annunciata di recente, prevede che gli sviluppatori paghino per ogni installazione dei giochi creati con l’Unity Game Engine, indipendentemente dalla piattaforma di distribuzione. Una mossa che sta suscitando perplessità e preoccupazioni in tutta la community.

Pagare per Creare: Una Svolta Inattesa

L’annuncio della RunTime Fee ha scosso gli sviluppatori, che ora si trovano di fronte a un bivio: pagare per ogni installazione o cercare alternative. Questa nuova politica economica si attiverà dopo un certo numero di installazioni e, cosa ancor più sconcertante, si applicherà indipendentemente dal modello economico adottato per il gioco.

Un Impatto sui Sogni Indie

La RunTime Fee potrebbe rappresentare una barriera insormontabile per gli sviluppatori indie. Immaginiamo uno studio che decide di offrire gratuitamente il proprio gioco creato con Unity e che, inaspettatamente, ottiene un grande successo con milioni di installazioni. Questo studio si troverebbe comunque nella necessità di pagare una somma considerevole a Unity, anche in assenza di introiti derivanti dal gioco stesso. Una situazione che rischia di scoraggiare molti talenti emergenti dall’utilizzare Unity per i loro futuri progetti.

Soglie da Superare e Costi Elevati

Le soglie per attivare la RunTime Fee sono state fissate a 200.000 installazioni in 12 mesi o 200.000 dollari di ricavi per coloro che hanno sottoscritto le licenze Unity Personal o Unity Plus. Per chi ha sottoscritto una licenza Pro o Enterprise, queste soglie salgono a un milione di installazioni e un milione di dollari di ricavi. Il costo per copia installata è di 0,20 dollari, o 0,125 dollari per gli utenti Enterprise.

La Questionabile Contabilizzazione delle Installazioni

Una rivelazione ancor più inquietante è emersa dai commenti della community. Unity sembra contare come installazioni anche quelle delle copie pirata, mettendo gli sviluppatori in una situazione paradossale. Avere le proprie opere rubate e poi dover pagare per il divertimento dei ladri è un’ingiustizia difficile da accettare.

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