Dopo anni di esplosioni live-action e CGI esasperata, Transformers One riporta il franchise alle sue radici, immergendoci in un Cybertron animato come non lo abbiamo mai visto prima. Diretto da Josh Cooley, noto per i successi di Inside Out e Toy Story 4, il film rappresenta il primo adattamento interamente animato della saga, un reboot ambizioso che prova a conquistare nuovi spettatori senza alienare i fan di lunga data.
La trama ci trasporta in un’epoca in cui Optimus Prime e Megatron non erano ancora leader di fazioni opposte, ma fratelli d’armi uniti da ideali comuni. Attraverso il loro rapporto, il film esplora temi di divisione sociale e disuguaglianza, dipingendo Cybertron come una società in cui molti abitanti sono relegati al ruolo di “robot minatori”, lontani dai privilegi dell’élite dominante.
Questa dinamica, che ricorda le lotte di classe del mondo reale, fa da sfondo a una storia ricca di intrighi e tradimenti. Tuttavia, il passaggio da amicizia a rivalità tra i due protagonisti risulta fin troppo rapido, sacrificando parte della profondità narrativa. Sul piano visivo, il film offre una CGI ambiziosa ma non sempre all’altezza delle aspettative. Se da un lato i dettagli di Cybertron affascinano, dall’altro alcune sequenze risultano poco fluide, minando l’immersione. La regia di Cooley, pur dinamica, non riesce sempre a bilanciare i momenti di azione e introspezione, portando a un ritmo irregolare, soprattutto nel terzo atto.
Transformers One cerca di rivolgersi a un pubblico ampio, alternando momenti leggeri e battute spensierate a svolte narrative dal tono sorprendentemente cupo. Questa ambivalenza, seppur interessante, potrebbe risultare dissonante per alcuni spettatori. Tuttavia, il film non si limita all’intrattenimento: affronta temi maturi come l’abuso di potere e il rischio di seguire leader carismatici senza spirito critico. Per gli appassionati più attenti, la pellicola è un vero scrigno di easter egg e citazioni che omaggiano la lunga storia del franchise, rendendolo una visione gratificante anche per i veterani della saga.
A brillare davvero è il cast vocale, che include nomi del calibro di Chris Hemsworth, Scarlett Johansson, Brian Tyree Henry e Steve Buscemi. Le loro interpretazioni donano sfumature ai personaggi, rendendoli più umani nonostante la loro natura robotica. Il finale del film lascia intravedere la possibilità di una trilogia, gettando le basi per futuri sviluppi. Pur non essendo privo di difetti, Transformers One riesce a distinguersi come una proposta coraggiosa, capace di intrattenere e di riflettere su temi attuali. È un esperimento che, pur non perfetto, potrebbe rappresentare un nuovo inizio per un franchise che sembrava aver esaurito le sue idee. Se il botteghino premierà questa svolta animata, potremmo trovarci di fronte a una rinascita tanto attesa.
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