Se siete cresciuti con gli Horror degli anni 90 ed i primi anni 2000 allora ricorderete indubbiamente Resident Evil, Silent Hill, Alone in the Dark ed altri titoli simili, i quali hanno iniziato la loro lunga carriera videoludica con un gameplay ben lontano da quello odierno, proponendo un’atmosfera terrificante grazie sopratutto alla camera fissa, la quale cambiava inquadratura con lo spostamento del personaggio nelle varie scene, impedendo al giocatore di guardarsi attorno liberamente. Questa è solo una delle tante meccaniche che contraddistingueva gli Horror dell’epoca. Gli sviluppatori Dual Effect e Abstract Digital con la distribuzione di PQube, riportano i giocatori con il titolo di cui vi parlerò oggi indietro nel tempo, proponendo un Survival Horror vecchia scuola per gli amanti del genere, ben lontano da quelli ai quali oggigiorno siamo abituati, con questa premessa a seguire vi riporto la Recensione di Tormented Souls, che ho avuto modo di giocare per voi su PS5.
Lanciato inizialmente su PC, Tormented Souls è disponibile da qualche giorno anche su Console, un Horror che come anticipato propone tutto ciò che è stato dimenticato da tempo per il suddetto genere, da un sistema di salvataggio piuttosto punitivo e limitato ad inquadrature statiche, con un’atmosfera pronta a tenervi incollati alla sedia per l’intera durata del titolo, nonostante la sua longevità si attesti sulle 7 ore circa per giungere ai titoli di coda. In Tormented Souls vestite i panni di Caroline Walker, la quale dovrà indagare sulla misteriosa scomparsa di due gemelle in una terrificante villa. Dopo aver ricevuto una strana lettera con la foto delle gemelle, deciderà di partire per raggiungere l’abitazione e scoprire cosa si cela dietro l’oscuro mistero,finendo però vittima di un macabro esperimento che la porterà a risvegliarsi in una vasca da bagno nuda, priva di un occhio e con un grosso tubo in gola, attaccata ad un macchinario, ed è qui che inizia la terrificante avventura.
Come accadeva all’epoca con Silent Hill 4 dovrete trovare un modo per uscire dalla stanza, esplorando la stessa e interagendo con ogni oggetto luminescente. Come ogni Horror vecchia scuola non manca all’appello un generoso inventario, dove riporre gli oggetti raccolti pronti per essere esaminati, combinati ed utilizzati all’occorrenza. Nonostante la presenza di cutscene potrete consultare svariati documenti sia per avere maggiori informazioni sulla trama, che per recuperare eventuali combinazioni e indizi utili sul proseguimento dell’avventura. Per orientarvi all’interno della grande struttura potrete contare su delle mappe appese nei vari corridoi, le quali oltre a mostrarvi la vostra posizione vi permetteranno di avere un quadro generale sulle stanze presenti nei dintorni. Dunque non potrete contare su una mappa mobile e liberamente consultabile o un radar in grado di indicarvi la via da seguire. I luoghi che esplorerete sono oscuri e spaventosi, equipaggiati di un accendino dovrete spostarvi con cautela per ricercare oggetti da raccogliere o con i quali interagire e porte da sbloccare ed aprire per fuggire dal pericolo.
Nonostante vi siano delle armi che potrete ottenere lungo il corso dell’avventura, queste serviranno per lo più a rallentare o eliminare temporaneamente le minacce permettendovi di proseguire oltre, un diversivo che vi lascerà col fiato sul collo nel timore di essere nuovamente attaccati da un momento all’altro, in alcuni casi dunque avrete pochi secondi a disposizione per capire cosa fare e dove andare.Come anticipato il sistema di salvataggio è piuttosto limitato oltre che punitivo, in altre parole non vi sono checkpoint dove salvare la partita quante volte volete, come ad esempio le macchine da scrivere in Resident Evil, il salvataggio rapido accessibile tramite il menu di pausa o automatico, ma dovrete contare su un dispositivo i cui nastri vengono consumati ad ogni salvataggio, ciò significa che sarete portati a salvare i progressi in modo intelligente per non ritrovarvi nel momento più cruciale senza nastri. I dispositivi in questione sono collocati in specifici luoghi che spetterà a voi scoprire, ciò alimenta inevitabilmente nel giocatore l’ansia di perdere la partita a causa dell’attacco di uno o più mostri, ricominciando la stessa dagli ultimi progressi salvati.
Una decisione che per quanto discutibile sia è perfettamente in linea con il genere e l’intento degli sviluppatori di proporre un Survival Horror vecchia scuola in tutto e per tutto. Le munizioni per le armi così’ come i consumabili per il ripristino della salute sono piuttosto limitati, e la camera statica non aiuta di certo ad avere un quadro generale sui nemici presenti nella stanza nella quale vi trovate o comunque nei paraggi. Se siete cresciuti con i titoli menzionati troverete Tormented Souls di vostro gradimento, in caso contrario potreste ritrovarvi di fronte un Horror piuttosto ostico. Tutto bello, ma come si comporta sul fronte tecnico? Il titolo fortunatamente non sembra essere afflitto da cali di frame rate e bug pronti a rovinare l’esperienza, inoltre grazie all’hardware di nuova generazione i caricamenti sono piuttosto rapidi, elogi che purtroppo non posso assegnare anche al comparto grafico, il quale presenta modelli e animazioni piuttosto datati e discutibili. Certo, è risaputo che non è la grafica a fare un gioco, ed i tanti pixel art lo hanno sempre dimostrato, ma una maggiore cura nei dettagli avrebbe reso il titolo in questione più appetibile. Ottima invece la colonna sonora, con rumori e melodie pronte a tenere il giocatore in tensione per l’intera durata, con doppiaggio in inglese e sottotitoli in italiano.
Nonostante il forte e apprezzato richiamo ai Survival dell’epoca d’oro del Gaming, Tormented Souls propone una trama banale quanto scontata, un già visto che non riesce a conquistare il giocatore, lasciando un senso di delusione alla fine dell’avventura, dando la sensazione che il team abbia voluto più fare leva sul fattore nostalgia in termini di meccaniche che nella cura di ogni aspetto del titolo, un’esperienza indubbiamente da giocare nonostante i suoi limiti e difetti ma che è ben lontano dall’essere considerato una perla videoludica da non lasciarvi sfuggire.
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