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Thymesia: Recensione, Gameplay Trailer e Screenshot

Con Demon’s Souls, From Software ha dato origine ad un nuovo genere videoludico, il quale nel corso degli anni ha visto titoli come Sekiro, Dark Souls, Elden Ring, Code Vein, Bloodborne e tanti altri, al punto da diventare un genere piuttosto saturo. Molti sviluppatori infatti fanno leva sulla difficoltà e sul tradizionale sistema di combattimento per etichettare il loro gioco come un soulslike, alcuni accessibili solo ai veterani, altri invece più “umani” per così dire, pur sempre difficili si intende ma con un’accessibilità maggiore, data certo dall’esperienza ma anche da un pò di strategia e pazienza, dopotutto i soulslike contrariamente a giochi come Devil May Cry richiedono il giusto tempismo in attacco, parata e schivata, piuttosto che un buttarsi a capofitto come un qualsiasi altro gioco d’azione, essendo limitati dalla tradizionale barra della stamina, pronta a ricordare al giocatore che ha a disposizione un certo numero di azioni in uno specifico lasso di tempo, schivare di continuo equivale a non poter attaccare, difendersi significa non poter schivare e attaccare naturalmente impedisce di difendersi. Ad ogni modo dopo questa lunga e doverosa premessa a seguire vi propongo la Recensione di Thymesia, l’ennesimo ma bene accetto soulslike che strizza l’occhio a Bloodborne, uno dei migliori giochi prodotti da From Software, che purtroppo non ha visto fino ad ora e probabilmente mai lo farà, un sequel, seppure sia richiesto a gran voce.

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Thymesia vi fa vestire i panni di un medico della peste, con tanto del celebre indumento che lo contraddistingue, molto in uso durante l’epoca Medievale a causa per l’appunto del diffondersi della peste nera.Come anticipato il titolo strizza l’occhio a Bloodborne, proponendo ambientazioni vittoriane, cupe ed originali, seppure molti sono gli sviluppatori che hanno abusato del soulslike, ciò equivale dunque a ritrovarsi inevitabilmente di fronte un qualcosa di già visto e giocato. La storia è la seguente:

Considerata la risposta a tutti i mali del reame, l’alchimia divenne una pratica molto diffusa nel territorio e gli abitanti l’accolsero nelle loro case, usandola per potenziare e curare come meglio credevano. Quando il costo dell’alchimia si fece troppo alto, vennero fatti vari tentativi per fermarne l’utilizzo, ma fallirono tutti, uno dopo l’altro, e tutto il reame ne subì le conseguenze catastrofiche. Nel giro di pochi giorni, il regno scivolò nel caos, con mostri infetti che si aggiravano per le strade insanguinate, e trovare una cura sembrava ormai impossibile. Corvus è l’ultimo barlume di speranza del regno: il fato di Hermes è nelle sue mani piumate. La verità è sepolta in profondità nei ricordi che Corvus ha disseminato per tutto questo mondo maledetto e solo ritrovandoli il regno sarà salvo; tuttavia, ogni volta che ci si immerge di nuovo, cercando di ricostruire la verità, trova soltanto altri segreti.

Thymesia è un soulslike e non lo nasconde fin dai primi minuti, tuttavia contrariamente ai tanti giochi presenti sul mercato è lievemente più generoso nei confronti dei neofiti che non conoscono il genere, e non hanno mai avuto la fortuna o sfortuna di imbattersi in esso. Certo, sarete pur sempre legati alla stamina, la quale si consumerà rapidamente durante schivate, parate e attacchi, tuttavia questi ultimi così come i movimenti sono molto più rapidi di un Dark Souls, ciò vi permetterà di sferrare dei rapidi e letali fendenti ai nemici, con tanto di colpo di grazia.

Il gioco si apre nelle strade in rovina e apparentemente disabitate della cittadina, dove il male ha fatto il suo corso decimando la popolazione, lasciando solo degli esseri mutati e pronti a tutto per eliminarvi. Fin dai primi minuti avrete a che fare con una manciata di nemici ed alcuni mini boss, per mettervi a vostro agio e allo stesso tempo darvi modo di padroneggiare le meccaniche prima di addentrarvi nella reale e cruda esperienza proposta. Come accade in ogni soulslike che si rispetti non manca all’appello il classico falò, tecnicamente parlando si intende non figuramente, il quale permette di spendere l’esperienza accumulata per sbloccare e migliorare le tante abilità proposte, le quali vi consentiranno di accedere a più azioni nel corso del gioco, come il recupero della salute eliminando i nemici, una diversificazione nelle combo e vari strumenti a disposizione, intercambiabili all’occorrenza. Se avete giocato un qualsiasi soulslike inutile dirvi che morire equivale a perdere l’intera esperienza accumulata, con la possibilità però di recuperarla raggiungendo il punto in cui si è morti, a patto di non perdere nuovamente la vita prima di farlo. Se da un lato vi è un gameplay lievemente più accessibile, dall’altra una ridotta presenza di checkpoint, i quali essendo posizionati distanti l’uno dall’altro vi richiederanno di agire con calma per non morire lungo il tragitto e perdere tutto.

Durante gli scontri non solo potrete contare sulle armi da mischia ma anche distanza, come le piume che consentono di interrompere l’azione degli avversari se lanciate con il giusto tempismo. Contrariamente a molti soulslike, in Thymesia è presente in blocco della camera su un nemico, ciò vi consentirà di combattere con maggiore concentrazione, ma può risultare se attiva un’arma a doppio taglio in presenza di molteplici nemici. L’esperienza è un GDR soulslike con un pizzico d’azione ed una modesta esplorazione degli scenari in cerca del necessario per sopravvivere, suddivisi in livelli selezionabili piuttosto che in stile open world, con la inevitabile presenza di collezionabili pensati per raccontare la storia ed i suoi retroscena. Graficamente parlando non è un capolavoro in stile From Software, tuttavia si lascia piacevolmente apprezzare e giocare, con una buona modellazione di personaggi e scenari e il giusto compromesso tra luci e ombre, creando ambientazioni cupe quel tanto che basta da intimorire i giocatori o affascinarli con le sue città in rovina. Nel corso dell’avventura affronterete nemici e boss di ogni sorta e dimensione, dagli umani agli infetti, passando per grosse, feroci e letali bestie, le quali richiederanno tutta la vostra astuzia e pazienza. Thymesia è il soulslike di cui gli appassionati avevano bisogno in un tempo di magra per il genere, considerando che sono trascorsi mesi dal lancio di Elden Ring.

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