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The Wild at Heart: Recensione, Gameplay Trailer e Screenshot

A dodici anni è facile lasciarsi trasportare dalla fantasia, immaginando e vivendo avventure surreali, per fuggire da una realtà triste e pericolosa, oscura e malinconica, dove le cose sono ben diverse dalla propria immaginazione. Con questa premessa oggi voglio condividere con voi la Recensione di The Wild at Heart. Nel gioco vestite i panni di Wake, il quale decide di fuggire di casa dopo che suo padre vittima dell’alcol trascorre le sue giornate davanti al televisore non curandosi di suo figlio, ma Wake non è solo, a fargli compagnia è la sua migliore amica Kirby, i due durante la fuga finiscono in una foresta magica, quasi fosse uscita da una fiaba, un luogo incantato dove Wake può finalmente essere felice, fino a quando qualcosa di oscuro e minaccioso non emerge, la rappresentazione degli incubi di Wake che lo perseguitano anche in quel mondo fatato.

Nel corso dell’avventura vi imbatterete in bottiglie sparse per la mappa, televisori ed altri elementi legati alla vita del protagonista in un mondo che lo ha costretto a fuggire. Il dolore e la rabbia di Wake portano quest’ultimo a prendere a calci quei rottami, i quali l’hanno privato dell’amore paterno. I due durante il viaggio faranno la conoscenza dei Greenshileds, guardiani il cui compito è quello di proteggere la foresta dai Never, entità maligne quanto fatali, che agendo nell’ombra e cuore della notte sono pronte a porre fine alle avventura di Wake e Kirby. La storia vede i due adolescenti alle prese con le loro paure più profonde, accompagnati da creature che hanno un forte impatto sull’intera esperienza videoludica.

Le creature possono raccogliere risorse, distruggere pareti e perfino attaccare i nemici, sarete gli Overlord della foresta incantata. Le abilità sono suddivise per ogni singolo spiritello, alcuni immuni a determinate sostanze altre in grado di modificare l’ambiente circostante. Nel corso del lungo viaggio potrete contare su spiriti di fuoco e di ghiaccio, creature in grado di proteggere i protagonisti da gas tossici ed altri pericoli. Wake dispone di un gadget che gli permette di aspirare materiali e spiritelli, farsi strada tra gli ostacoli disseminati nella foresta, Kirby invece può liberare i sentieri con la sua lanterna magica e risucchiare l’energia malvagia. In qualsiasi momento è possibile cambiare personaggio premendo l’apposito tasto. Ciò vi porterà sia a usare ogni singola creatura che entrambi i personaggi per avanzare.

Le meccaniche di gioco proposte da The Wild at Heart inizialmente sembrano caotiche, una volta che ci avrete preso la mano riuscirete a padroneggiarle a dovere. La mappa è suddivisa in accampatamenti che fungono da checkpoint, luoghi presso i quali gestire gli spiritelli, crare nuovi strumenti e potenziare quelli in dotazione. Il crafting è basato sull’interazione con gli oggetti a disposizione, i quali possono essere combinati tra di loro per dare vita a nuovi strumenti. Le ricette vengono salvate automaticamente una volta scoperte, ciò vi permetterà di creare gli strumenti facilmente e velocemente qualora disponiate degli appositi materiali.Certo, non mancano all’appello oggetti collezionabili e utili per potenziare il proprio accampatamento.

Sul fronte grafico il titolo propone uno stile fiabesco, con animazioni fluide ed un gameplay che si lascia piacevolmente apprezzare, in grado di divertire e intrattenere, immediato e coinvolgente, con una colonna sonora malinconica e che ricopre un ruolo chiave per l’intera durata, la quale vi porterà via una decina di ore circa per giungere ai titoli di coda. The Wild at Heart è un racconto che vi porterà inevitabilmente a perdervi nella magica e oscura foresta, facendo la conoscenze di creature mitologiche e surreali, affrontando le paure più nascoste del duo per superare gli ostacoli della vita.

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