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The Last Ocricru: Recensione, Gameplay Trailer e Screenshot

Chi è cresciuto con i giochi di ruolo dei primi anni 2000, ricorderà sicuramente che seppur in termini di contenuti erano piuttosto generosi, sul fronte tecnico e grafico erano ancorati ai limiti dell’epoca, tuttavia riuscivano a intrattenere e divertire. Oggi il pubblico videoludico è decisamente più esigente, e quando si parla di grafica e tecnica ci si aspetta di trovarsi di fronte un titolo che per quanto possa risultare fallimentare in trama e contenuti, per lo meno sia sviluppato secondo gli standard moderni. Con questa premessa oggi voglio condividere con voi la Recensione di The Last Ocricru, un mix tra Mass Effect e Dark Souls, ma con elementi prettamente fantasy. Nel gioco vestite i panni di un certo Silver, un protagonista ignoto che si risveglierà da un sonno criogenico su un pianeta alieno, dove verrà a conoscenza della sua innaturale abilità, vale a dire la possibilità di tornare in vita infinite volte in caso di morte. The Last Ocricru è un RPG e come tale potrete sbloccare abilità, ottenere nuovi equipaggiamenti e fronteggiare minacce di ogni sorta, con un sistema di combattimento in tempo reale ma piuttosto legnoso.

Movimenti imprecisi che causeranno spesso colpi a vuoto, contro nemici la cui IA viene messa in discussione, senza contare un sistema di dialoghi a volte privi di logica e con battute fuoriluogo, arricchiti da problemi di sincronia tra doppiaggio e labbiale dei personaggi. La modellazione degli scenari così come le animazioni dei personaggi vi porrà subito di fronte ad un prodotto amatoriale, realizzato con dei limiti nei fondi ed inesperienza sul campo, un gioco nato vecchio, in un’epoca in cui l’esigenza la fa da padrone, un titolo che non avrebbe fatto la bella figura nemmeno su PS3, tenendo presente che oltre produzioni minori giungono sul mercato anche tripla A, che dimostrano di quanto i limiti hardware non siano poi così limitati da impedire di creare un progetto di un certo spessore. The Last Ocricru è il festival dei bug, con compenetrazioni tra i poligoni, frame rate piuttosto ballerino, ed una trama banale e sempre in procinto di decollare. Sostanzialmente per l’intera avventura dovrete esplorare, eliminare nemici, completare quest, livellare e ripetere il tutto all’infinito. La gestione del personaggio presenta equipaggiamenti con statistiche differenti, le quali vi porterano a scegliere con attezione cosa equipaggiare.

Presso i punti di respawn è possibile salire di livello, approfondirre la trama con dei messaggi registrati, sbloccare abilità, oltre che cambiare equipaggiamento. Ogni arma possiede attacchi speciali, portandovi a cercare la migliore combinazione possibile. Le animazioni sono lentissime, ciò permette di schivare i colpi dei nemici con estrema facilità, con un sistema di controllo legnoso e poco curato. E quando la vastità di uno scenario spesso è la chiave del successo, ciò non avviene in The Last Ocricru, con ambientazioni che si ripetono, l’assenza di una mappa o bussola per orientarsi, portandovi a vagare a vuoto non aiuta di certo. Nessun suggerimento o indicazione per raggiungere il luogo richiesto, andando avanti a indietro per gli scenari, ed è inutile dirvi che spesso ciò si traduce nel fallimento di specifiche missioni. Tuttavia non è completamente da cestinare, la presenza della co-op locale e online permette di mettere una pezza laddove sia possibile, divertendosi per così’ dire in compagnia di un amico. The Last Ocricu è un malsano tentativo di proporre l’ennessimo RPG, afflitto da problemi non di poco conto, che richiederebbero patch su patch per rendere l’esperienza in parte giocabile.

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