In un periodo di grandi uscite c’è posto anche per titoli minori, rivolti ai più piccoli o al gentilsesso. Quando si vuole pubblicizzare al meglio un Film, una Serie TV o Cartone animato non c’è niente di meglio che farlo con un videogioco ufficiale, sopratutto in vista dell’arrivo sul grande schermo della trasposizione cinematografica. Con questa premessa oggi voglio condividere con voi la Recensione di Spirit: La Grande Avventura di Lucky, giocato in questi giorni su PS5 in retrocompatibilità.
Spirit, il celebre stallone del 2002 noto come Cavallo Selvaggio è tornato con una nuova serie animata ed un videogioco che risponde al nome della Grande Avventura di Lucky, nel quale nonostante Spirit sia sempre presente passo in secondo piano, spostando i riflettori su Lucky, una giovane fanciulla che trascorre le sue giornate in una piccola cittadina di campagna. Un giorno scopre dal padre che sua madre prima di morire le ha lasciato in eredità un prezioso tesoro, spetterà a Lucky con l’aiuto delle sue amiche riuscire a trovarlo.
Spirit: La grande Avventura di Lucky come suggerisce il nome stesso del titolo è un gioco d’avventura semi open world, nel quale potrete cavalcare Spirit ed esplorare un vasto ma non troppo scenario, in cerca di attività secondarie da portare a termine, collezionabili vari ed altro ancora. Il gioco è completamente in italiano sia in testo che audio, tuttavia è qui che entra in gioco il primo problema, non si sa se per una mancanza da parte degli sviluppatori o bug ma durante i dialoghi in alcune frasi udrete il doppiaggio in altre invece sarete obbligati a leggere il testo, con la possibilità naturalmente di skippare i dialoghi fregandovene della trama per cimentarvi subito nell’esplorazione.
Spirit può correre questo è vero ma con dei limiti, nella parte bassa dello schermo noterete la presenza di ferri di cavallo, i quali indicano la stamina del destriero, una volta esauriti sarete obbligati a muovervi lentamente fino a quando il cavallo non potrà di nuovo sfrecciare, seppure per un breve tratto, una limitazione piuttosto fastidiosa considerando che non vi basterà rallentare per ricaricare la stamina ma sarete obbligati all’uso degli abbeveratoi o ad arrestarvi completamente. Certo, il cavallo come in Red Dead Redemption 2 può stancarsi, ma la differenza rispetto il capolavoro di Rockstar è che in Spirit non potete migliorare le statistiche, di conseguenza il più delle volte opterete per muovervi con Lucky piuttosto che in sella al destriero.
A rendre la situazione ancora più fastidiosa vi è il fatto che gli zoccoli di Spirit si sporcheranno, rendendo i ferri di cavallo obsoleti, portadovi a fare una visita di tanto in tanto alla stalla per lavarlo, una meccanica non da cestinare se non fosse obbligatoria per poter tornare a sfrecciare sui verdeggianti pascoli. Le brutte notizie non finiscono qui, Spirit può rimanere bloccato impedendovi di proseguire, durante le fasi di gioco avvertirete cali di frame rate e blocchi improvvisi per pochi secondi in grande quantità e frequenza, anche giocando su PS5 tramite l’SSD interno, nonostante vi siano dei lievi miglioramenti rispetto all’uso di un Hard Disk esterno, problemi che rendono l’esperienza piuttosto frustrante.
Impacciati anche i movimenti di Lucky, i quali appaiono lenti e meccanici, alternandovi tra i due a seconda della situazione, Spirit per sfrecciare nel mondo di gioco e raggiungere le varie destinazioni e Lucky per arrampicarvi al fine di recuperare degli oggetti o interagire con i vari personaggi. In qualsiasi momento potete consultare la mappa, la quale riporta sia gli NPC che popolano il mondo di gioco che i vari punti di interesse. Come anticipato esplorando la mappa vi imbatterete in collezionabili, animali selvatici ed altri elementi che potrete recuperare o fotografare con la camera in dotazione, tenendo a mente che per una foto perfetta dovrete rispettare i parametri richiesti, cosa che viene illustrata tramite un tutorial piuttosto intuitivo.
Graficamente parlando Spirit: La grande avventura di Lucky fonde il 3D al cel-shading, ispirato alla serie animata, un mondo di gioco colorato e discreto da vedere, con modelli poligonali discutibili e scenari il più delle volte privi di elementi, più vuoti di un campo di grano senza grano, dandovi la sensazione che le poche strutture presenti in gioco siano state collocate in modo del tutto casuale. Certo, non si tratta di un Tripla A, non potete aspettarvi molto da un gioco basato su una serie animata, tuttavia al di la dei limiti imposti, i problemi menzionati sono ciò che rendono l’esperienza videoludica da dimenticare.
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