A distanza di un mese dalla Recensione di River City Girls 2, quest’oggi voglio fare un passo indietro, proponendovi la Recensione di River City Girls, il primo capitolo della serie prodotto da WayForward, il cui successo ha permesso per l’appunto lo sviluppo di un sequel. River City è una serie piuttosto antica, chi come me è cresciuto con il NES avrà indubbiamente avuto occasione di giocare. Dopo aver vestito i panni di Kuni e Riki, questa volta il duo verrà rapito e spetterà a Kyoko e Misako prendere a calci e pugni ogni bullo capiti a tiro, per salvare i rispettivi ragazzi. Se avete giocato il sequel o letto la sua Recensione, potete immaginare che il primo capitolo non dispone delle notevoli e interessanti novità del successivo, tuttavia riesce ugualmente a divertire e intrattenere il giocatore, nonostante la difficoltà, che seppur settata su Normale mette a dura prova il giocatore.
In River City Girls viene mantenuto quell’open world embrionale degli anni 90, dove era possibile esplorare numerosi scenari in sequenza, privi di caricamento e con tanto di mappa per orientarsi, rigorosamente in 2D. River City è contesa tra varie bande, pronte a tutto per suonarle di santa ragione al giocatore, utilizzando pugni, calci ed ogni altro strumento utile al caso. Nei panni del duo dovrete fronteggiarli allo stesso modo, cimentandovi in combo di ogni sorta, e sfruttando mazze, tirapugni ed altri oggetti utili per avere la meglio. Il titolo supporta il multiplayer, tuttavia a differenza del sequel è usufruibile solo in locale. Con il denaro ottenuto potrete acquistare nuove abilità, potenziamenti ed armi, combinandole tra di loro per creare i più disparati attacchi. In qualsiasi momento potrete richiamare lo smartphone per orientarvi, accedere all’inventario, consultare le missioni attive ed altre informazioni.Il mondo di River City Girls è suddiviso in quartieri, esplorabili in modo lineare, tornando in qualsiasi momento sui propri passi, essendo una sorta di open world, ma privo dei viaggi rapidi.
Ad esempio per raggiungere un quartiere dovrete attraversare l’interno di un grande centro commerciale, con la possibilità sia di esplorare quest’ultimo, accedendo anche ai suoi piani inferiori, che tornarci in un secondo momento per il completamento di una missione o recupero di oggetti. Alla morte del personaggio tornerete all’ultimo checkpoint, perdendo naturalmente ciò che avete raccolto in precedenza. River City Girls è piuttosto punitivo, portando il giocatore a migliorarsi continuamente per poter avere la meglio, specie contro i Boss, i cui attacchi richiederanno strategie diversificate. Il tutto realizzato con un comparto grafico che omaggia gli anni 90, un pixelart a 16 bit, accompagnato da una colonna sonora decisamente orecchiabile e che si sposa alla perfezione con l’intero gameplay. Ancor più interessante è la rigiocabilità, data dal recupero dei collezionabili e potenziamento delle protagoniste. Ogni oggetto acquistato ha i suoi benefici, che si tratti di una rivista o un capo d’abbigliamento, un cd musicale o videogioco, dopotutto se ben ricordate lo stesso avveniva anche con il River City del NES.
River City Girls è un capolavoro tra i titoli del suo genere, una perla che merita un posto speciale nella vostra libreria giochi, il quale vi farà versare qualche lacrimuccia in ricordo di quegli anni, dove trascorrevate pomeriggi o serate intere ad aggirarvi per i quartieri di River City in cerca di qualcuno da pestare, shoppando sfrenatamente e trangugiando angurie ed altre cibarie tra un combattimento e l’altro.
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