A distanza di anni dal lancio di Rainbow Six Siege, Ubisoft cercando di cavalcare il successo dello sparatutto tattico ha deciso di lanciare un nuovo capitolo della serie, uno spinoff più che altro, ed oggi voglio condividere con voi la Recensione di Rainbow Six Extraction,pensato inizialmente come modalità di Siege, successivamente reso un gioco standalone. Extraction è nel Game Pass fin dal lancio, ciò permette a tutti gli abbonati di giocare senza acquistarlo. Pur essendo un titolo a sè stante ed abbracciando un genere piuttosto in voga in quest’ultimo periodo, Extraction preserva in parte il gameplay di Siege, offrendo ai giocatori la possibilità di controllare gli operatori più amati dalla community ed adatti allo scopo, da Doc a Pulse e alcune recenti new entry nel franchise. Ogni operatore dispone naturalmente di gadget ed armi specifiche, da combinare in squadra per sopravvivere.
Se in Rainbow Six Siege lo scopo ultimo è quello di annientare la squadra avversaria in mappe dalle dimensioni contenute, completando anche incarichi secondari come la protezione del contenitore di bio-rischio o la disattivazione delle bombe, in Extraction l’obiettivo è quello di addentrarsi in strutture al cui interno si celano mostruosità varie, allo scopo di recuperare dei campioni e completare specifici incarichi, cercando di non morire per non perdere l’operatore. Se in Siege la morte di un operatore segna il game over, in Extraction qualora si opti per il giocatore singolo vi costerà l’operatore stesso, di conseguenza non potrete più utilizzarlo fino a quando con un altro operatore non lo salverete. Tenendo presente che il numero di operatori iniziali non è così generoso, dovrete prestare particolare attenzione a come vi muovete e gli equipaggiamenti in dotazione, cercando di risparmiare quanto possibile i proiettili in favore di attacchi da mischia.
All’inizio di ogni partita potrete selezionare l’operatore e personalizzare gli equipaggiamenti o gadget, con l’impossibilità nel caso in cui giochiate in co-op online, di scegliere lo stesso operatore, come avviene tra l’altro in Siege. Come anticipato il gioco mantiene lo spirito tattico e di squadra che contraddistingue Siege, uno sparatutto in cui non basta uscire allo scoperto e aprire il fuoco contro altri giocatori ma bisogna studiare ogni mossa, difendersi e attaccare nel momento e modo opportuno, dunque il gioco di squadra risulterà di vitale importanza sopratutto in Extraction, le cui minacce sono così pericolose da annientare un giocatore con pochi colpi. Inizialmente potrete partecipare a missioni solo in una specifica mappa, col progredire sbloccherete nuove mappe e missioni a difficoltà maggiore, giocabili in singolo e online, quest’ultima soluzione consigliata per avere la meglio e ricevere supporto in caso di problemi.
Alla morte di un operatore questi entrerà in una conidizione di stasi e potrà essere trasportato al punto più vicino per l’estrazione, giocando in singolo viene catturato da un grosso albero infetto, le cui radici durante il recupero tenteranno di impedirlo. Al primo avvio del gioco vi troverete davanti un tutorial forzato quanto utile per apprendere le meccaniche, sia che proveniate da Siege che siate nuovi giocatori. Tra i luoghi presenti vi sono New York, San Francisco, Alaska e pochi altri, con un totale attualmente di 18 operatori provenienti dal capitolo principale, buona parte di essi da sbloccare col progredire delle missioni. Pur non essendo un free to play, Rainbow Six Extraction presenta una sorta di Pass per lo sblocco di ricompense ed il negozio dove fare acquisti con la valuta virtuale, acquistando per lo più skin per armi ed operatori. Con i punti XP guadagnati durante le missioni potrete sbloccare nuove tecnologie, come una maggiore corazza, kit di rianimazione, sacca di munizioni e così via dicendo.
Il gameplay come anticipato resta fedele a Siege, sia nei movimenti degli operatori che negli attacchi o uso di gadget come il drone, da mandare in ricognizione per analizzare l’ambiente circostante prima di procedere. Non manca poi all’appello la possibilità di mettere un indicatore su uno specifico obiettivo, usare visori vari, rianimare i compagni di squadra e interagire con l’ambiente, recuperando munizioni, medikit ed altro. Rainbow Six Extraction è un Siege ma che strizza l’occhio a giochi come Back 4 Blood e simili, proponendo però un gameplay tattico ed ambientato in scenari chiusi ma più generosi in dimensioni rispetto le mappa del gioco base.
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