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Pieces Interactive chiude i battenti: La colpa è di Alone in the Dark?

Embracer Group ha preso la difficile decisione di chiudere Pieces Interactive, un rinomato studio svedese noto per il suo eclettico portfolio che include successi come Titan Quest e Magicka 2. La decisione è stata motivata dal recente lancio del reboot della celebre serie Alone in the Dark, che non ha raggiunto le aspettative di vendita.

Fondata nel 2007, Pieces Interactive ha saputo distinguersi con una vasta gamma di titoli su console, PC e dispositivi mobili. Dal strategico Puzzlegeddon al frenetico Leviathan Warships, e al co-prodotto Magicka 2, lo studio ha dimostrato creatività e adattabilità durante i suoi diciassette anni nell’industria.

L’acquisizione da parte di Embracer Group nel 2017 segnò un momento cruciale per Pieces Interactive, fornendo risorse e supporto che alimentarono l’ambizione di affrontare progetti più grandi come il reboot ambizioso di Alone in the Dark. Tuttavia, nonostante il plauso della critica, il gioco ha faticato a trovare il suo pubblico, aggravando le difficoltà finanziarie che si erano accumulate all’interno di Embracer Group da oltre un anno.

“Questa decisione è stata estremamente difficile per noi”, ha lamentato Lars Wingefors, CEO di Embracer Group, in una dichiarazione sincera dopo l’annuncio. “Pieces Interactive è stata una pietra angolare dei nostri sforzi creativi, e la loro chiusura riflette le dure realtà della nostra industria. Siamo immensamente grati agli individui talentuosi che hanno contribuito al nostro percorso.”

La chiusura di Pieces Interactive sottolinea le sfide più ampie affrontate dai sviluppatori di giochi in tutto il mondo. Negli ultimi anni, diversi studi di spicco hanno chiuso i battenti a seguito di delusioni commerciali di alto profilo, segnalando un panorama volatile dove la creatività deve spesso allinearsi alle esigenze di mercato per garantire la sostenibilità.

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