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Phantom Blade Zero: Il nuovo ambizioso action RPG cinese si mostra al GDC

Quando Phantom Blade Zero è stato presentato per la prima volta, in molti lo hanno subito etichettato come un nuovo “Soulslike“, tanto che il director del gioco, Soulframe Liang, si è visto costretto a ridimensionare queste aspettative. Oggi, con nuovi dettagli rivelati in occasione della GDC 2025, è chiaro che Phantom Blade Zero non si lascia incasellare facilmente: è qualcosa di ibrido, di profondamente personale e stilisticamente unico.

Un mix tra Devil May Cry, Dark Souls e Resident Evil

Il team cinese S-Game ha tracciato tre pilastri principali per il design del gioco:

  • Il sistema di combattimento trae ispirazione da Devil May Cry, con combo spettacolari ma più accessibili, meno legate a input complessi.
  • Il level design è ispirato a Dark Souls, con mappe interconnesse e strutturate, ma senza il peso eccessivo della morte come penalizzazione.
  • L’atmosfera richiama Resident Evil 4 e Alan Wake, ma declinata in un’estetica originale che il team definisce kung fu punk.

Secondo Liang, questa identità ibrida non è un limite, ma un modo per rendere Phantom Blade Zero accessibile a più tipi di giocatori: chi cerca l’azione pura, chi ama l’esplorazione, e chi vuole immergersi in un’esperienza artistica più coesa.

Un kung fu giocabile, tra cinema e nostalgia

Alla base della visione di Liang ci sono due filosofie. La prima è quella di creare un vero e proprio film di kung fu giocabile, ispirato all’epoca d’oro del cinema di Hong Kong: Bruce Lee, Jackie Chan, Jet Li, Donnie Yen. Tutto, dalla motion capture all’ispirazione visiva, è pensato per restituire quell’autenticità e quella spettacolarità.

In questo senso, il confronto con Sifu di Sloclap è inevitabile. Ma come sottolinea Liang: “Se uno studio francese può farlo, noi possiamo farlo con ancora più autenticità, portando la vera cultura cinese nei videogiochi.”

La seconda filosofia guarda al passato: ritornare allo spirito dei giochi PS1 e PS2, quando i progetti erano contenuti, ma carichi di passione. Il team vuole evitare la scala industriale delle produzioni AAA e creare un titolo ambizioso ma compatto, che sia curato dall’inizio alla fine come un’opera unica.

Gameplay tra stile, velocità e tecnica

Il gioco non rinuncia a sfide tecniche. Durante la GDC è stato mostrato un nuovo boss, il Chief Disciple of the Seven Stars, una sorta di burattinaio con minion curativi da eliminare per evitare che rigeneri vita. La seconda fase, con il boss sospeso a fili, è tanto inquietante quanto creativa. A differenza dei Souls, però, qui la seconda fase funge da checkpoint, rendendo lo scontro più accessibile senza abbassare il livello di sfida.

Il sistema di combattimento, una volta interiorizzati i tasti di parata e schivata, restituisce una sensazione sublime. Merito anche delle animazioni fluide, tutte realizzate tramite motion capture con veri artisti marziali, che conferiscono realismo anche alle scene più surreali, come il boss manovrato come un burattino.

S-Game ha confermato che il gioco offrirà 30 armi primarie e 20 armi secondarie, ispirate a quelle storiche ma reinterpretate con un tocco “punk”. Inoltre, è prevista una modalità Extreme, con intelligenza artificiale dinamica priva di pattern fissi, pensata per simulare l’imprevedibilità dei duelli PvP.

Tutto quello che abbiamo visto finora… è contenuto opzionale

Uno degli aspetti più sorprendenti è che tutti i combattimenti mostrati finora appartengono a contenuti secondari. Anche il boss del burattinaio è opzionale. Questo significa che la campagna principale, e quindi il cuore narrativo del gioco, è ancora quasi del tutto sconosciuta al pubblico.

Eppure l’interesse è alle stelle. Dopo il successo planetario di Black Myth: Wukong, anche Phantom Blade Zero è sotto i riflettori. Liang ammette che Wukong ha spinto Tencent – investitore in entrambi i titoli – ad aumentare risorse e aspettative. Ma mentre Wukong domina in Cina, Phantom Blade Zero ha già conquistato l’Occidente: il trailer dell’annuncio ha totalizzato oltre 5,3 milioni di visualizzazioni sul canale YouTube PlayStation, superando i numeri di Wukong fuori dai confini cinesi.

Phantom Blade Zero si prepara a essere una delle esperienze action più stilizzate e affascinanti dei prossimi anni. Con il suo stile “kung fu punk”, la sua anima ibrida tra combo e atmosfera, e un rispetto profondo per le radici culturali cinesi, il gioco si candida a diventare il punto di riferimento per una nuova ondata di action RPG orientali.

Non c’è ancora una data d’uscita ufficiale, ma una cosa è certa: il mondo sta aspettando con ansia di premere quel tasto Start.

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