Negli ultimi anni, il franchise PGA Tour 2K ha cercato di affermarsi come il punto di riferimento nel genere delle simulazioni di golf. Dopo un’attesa di due anni, PGA Tour 2K25 arriva con la promessa di miglioramenti significativi in termini di gameplay, grafica e modalità di gioco. Uno dei primi elementi che salta all’occhio in PGA Tour 2K25 è il netto miglioramento grafico rispetto al suo predecessore. Pur non raggiungendo ancora il livello di dettaglio della controparte di EA Sports, i modelli dei giocatori sono ora più fedeli alle loro controparti reali, mentre i campi da golf risultano più dettagliati e realistici.
Particolare attenzione è stata data alle superfici del terreno, con transizioni più naturali tra fairway, fringe e rough. Anche gli effetti ambientali, come il riflesso dell’acqua o il movimento delle foglie, contribuiscono a un’esperienza più immersiva. Tuttavia, la telecronaca lascia ancora a desiderare. Luke Elvy e Rich Beem, seppur competenti nel descrivere le dinamiche di gioco, offrono un commento privo di entusiasmo e coinvolgimento. La loro monotonia finisce per rendere l’atmosfera meno coinvolgente di quanto potrebbe essere. Il cuore pulsante di PGA Tour 2K25 risiede nel gameplay, e qui HB Studios ha fatto un lavoro degno di nota.

Il nuovo sistema EvoSwing introduce una maggiore attenzione alla postura, al torque e alla dimensione dell’arco del movimento, offrendo ai giocatori un feedback dettagliato su ritmo, transizione e precisione del colpo. Inoltre, sono disponibili due metodi di controllo:
- Swing Stick, che prevede l’uso della levetta analogica per simulare il movimento del colpo;
- 3-Click Swing, un sistema più tecnico che richiede una maggiore precisione nel tempismo per regolare la potenza e la direzione del colpo.
Per i giocatori più esperti, il 3-Click Swing offre un livello di controllo avanzato che rende le partite più soddisfacenti e competitive. La personalizzazione delle impostazioni permette inoltre di adattare il livello di difficoltà in base alle proprie esigenze, rendendo il gioco accessibile sia ai neofiti che ai veterani delle simulazioni di golf.

La modalità MyCareer ha subito un restyling significativo, introducendo elementi da RPG che consentono di sviluppare il proprio alter ego attraverso sei diversi alberi di abilità. Tra le nuove feature spiccano:
- Mosse speciali sbloccabili, come il Stinger per affrontare il vento con colpi più bassi;
- Possibilità di cambiare la posizione del tee e scegliere il punto di rilascio dopo un hazard;
- Eventi di allenamento e scouting pre-torneo, che permettono di guadagnare bonus temporanei e prepararsi meglio alle competizioni.
Non tutte le novità, però, sono riuscite nel loro intento. Il sistema di personalità e popolarità, che dovrebbe aggiungere un tocco di realismo alla carriera, si riduce a semplici scelte testuali senza un impatto tangibile sul gameplay. In questo senso, il sistema appare più come un riempitivo che un’aggiunta realmente utile.

Sul fronte multiplayer, PGA Tour 2K25 ripropone le stesse sette modalità online del capitolo precedente, tra cui la sempre divertente Four-Ball. Il crossplay introdotto nella modalità Societies rappresenta un passo avanti, permettendo ai giocatori su diverse piattaforme di sfidarsi senza limitazioni.
Le microtransazioni, pur essendo presenti, sono meno invasive rispetto ad altri titoli sportivi firmati 2K. Fortunatamente, i miglioramenti alle statistiche possono essere ottenuti anche attraverso il normale avanzamento nel gioco, senza la necessità di spendere denaro reale per essere competitivi.

PGA Tour 2K25 segna un’evoluzione importante rispetto al suo predecessore, grazie a un comparto grafico più curato, nuove meccaniche di gioco più realistiche e una modalità carriera più profonda. Tuttavia, alcune pecche, come una telecronaca poco coinvolgente e un sistema di personalità poco sviluppato, impediscono al gioco di raggiungere l’eccellenza.
Se sei un appassionato di golf e cerchi un’esperienza realistica e personalizzabile, PGA Tour 2K25 rappresenta un’ottima scelta. Nonostante sia ancora un passo indietro rispetto al rivale targato EA Sports, il percorso di miglioramento intrapreso da HB Studios lascia ben sperare per il futuro della serie.

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