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Parcel Corps: Recensione, Gameplay Trailer e Screenshot

Parcel Corps, l’ultimo titolo di Billy Goat Entertainment Ltd, cerca di trasformare il mestiere del corriere in una corsa adrenalinica, tra acrobazie spettacolari, consegne lampo e sfide contro il tempo. Ambientato in una città colorata e surreale, il gioco fonde elementi arcade nostalgici con meccaniche moderne. Ma l’esperienza riesce davvero a conquistare il giocatore o finisce per diventare ripetitiva e frustrante?

Giocare a Parcel Corps richiama alla mente classici come Crazy Taxi e Jet Set Radio. Il concetto di base è semplice: interpretare un corriere ciclista e affrontare una serie di missioni che richiedono di consegnare pacchi nel minor tempo possibile, costruire relazioni con i venditori e impressionare gli spettatori online con trick e acrobazie. Il giocatore può scegliere tra tre diverse crew di rider, ognuna con tre personaggi selezionabili. Tuttavia, le differenze tra questi personaggi sono puramente estetiche e non influiscono minimamente sul gameplay. La scelta iniziale, quindi, ha poco impatto sull’esperienza complessiva.

Il gameplay si sviluppa intorno a un ciclo piuttosto chiaro e ripetitivo. Il cuore del gioco è la consegna dei pacchi, che avviene attraverso una serie di missioni in cui bisogna pedalare rapidamente da un punto all’altro della mappa, scansionando codici QR posti all’esterno dei negozi e completando le consegne in tempi brevi. Più rapide ed efficienti sono le consegne, più si aumenta la propria reputazione con i venditori, sbloccando nuove missioni e opportunità. A questo si aggiungono le acrobazie: saltare, grindare, correre sui muri e sfruttare l’ambiente urbano per rendere le consegne più spettacolari e coinvolgenti.

Il sistema di movimento è il punto di forza di Parcel Corps. Pedalare è intuitivo, così come lo è eseguire salti e trick. I comandi sono reattivi e ben integrati, soprattutto se si gioca con un controller. Il sistema di frenata è particolarmente curato: i grilletti del controller gestiscono i freni anteriori e posteriori, e imparare a utilizzarli in modo strategico offre una sensazione di realismo sorprendente. Fermarsi con stile davanti a un punto di consegna, dopo una corsa frenetica tra le strade della città, regala una soddisfazione autentica. Questo elemento aggiunge una dimensione di sfida interessante, trasformando le semplici manovre di frenata in veri e propri momenti di gioco adrenalinici.

Le mappe sono ricche di percorsi alternativi. Gli sviluppatori hanno utilizzato segnali visivi, come verniciature gialle e graffiti, per suggerire le strade migliori da percorrere, incoraggiando il giocatore a sperimentare percorsi creativi, sfruttando rampe, muri e strutture per rendere le consegne più rapide e spettacolari. Questo aspetto del gameplay è riuscito a mantenere vivo l’interesse nelle fasi iniziali, quando le aree erano più aperte e flessibili. Saltare su una rampa per accorciare la strada o correre su un muro per schivare il traffico era estremamente appagante.

Tuttavia, con l’avanzare del gioco, il level design inizia a mostrare i suoi limiti. Le zone più avanzate sono più strette e verticali, limitando la libertà di movimento. In queste aree, i percorsi alternativi diventano obbligati, e il margine di errore si riduce drasticamente. Saltare su una trave sospesa o eseguire un’acrobazia perfetta diventa frustrante, soprattutto quando si manca l’obiettivo più volte di seguito. A peggiorare la situazione, non esiste un’opzione per riavviare immediatamente una missione fallita, costringendo il giocatore a subire la sconfitta e aspettare la fine del timer prima di poter riprovare. Questo aspetto rompe il ritmo e può trasformare la sfida in frustrazione.

Il gameplay soffre anche di una certa ripetitività. Le missioni di consegna, anche se inizialmente divertenti, diventano presto monotone. Gli eventi di Delivery Rush, in cui bisogna effettuare il maggior numero possibile di consegne entro un limite di tempo, sono adrenalinici nelle prime fasi ma tendono a diventare prevedibili e poco stimolanti. Questo problema è accentuato dal fatto che le interazioni con i venditori e gli NPC sono limitate e ripetitive, privando il gioco di quella profondità narrativa che avrebbe potuto renderlo più coinvolgente.

Nonostante questi difetti, alcuni momenti del gioco riescono a brillare. Il climax di Parcel Corps, per esempio, sorprende con un cambio di ritmo drastico, trasformandosi improvvisamente in un platform d’azione in cui il protagonista deve affrontare un elicottero da combattimento. Questa sezione, che richiede l’uso abile delle meccaniche di movimento apprese durante il gioco, rappresenta uno dei momenti più intensi e ben riusciti dell’esperienza complessiva.

A livello visivo, il gioco ricorda titoli come Sunset Overdrive, con uno stile grafico fumettistico e colori accesi. Tuttavia, se l’estetica riesce a catturare l’occhio, la varietà degli ambienti lascia a desiderare nel lungo periodo. La colonna sonora è funzionale ma priva di tracce memorabili, mentre il doppiaggio regala qualche momento divertente, pur senza raggiungere picchi di comicità. Parcel Corps offre un’esperienza inizialmente divertente e dinamica, grazie a un sistema di movimento ben realizzato e a un’atmosfera colorata e surreale.

Tuttavia, la ripetitività del gameplay, la frustrazione legata al design delle mappe e una narrazione poco incisiva finiscono per limitare l’esperienza. Il gioco riesce a divertire in brevi sessioni, ma fatica a mantenere vivo l’interesse nel lungo termine. I momenti migliori arrivano nei segmenti più dinamici e nei combattimenti finali, che mostrano le vere potenzialità del titolo. Purtroppo, questi sono casi isolati in un gioco che, nella sua forma attuale, offre più frustrazione che divertimento. Se cercate un gioco leggero per brevi sessioni, Parcel Corps può offrire qualche ora di svago. Tuttavia, se desiderate un’esperienza più profonda e varia, probabilmente è meglio cercare altrove.

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