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Panasonic in crisi: L’azienda potrebbe ritirarsi dal mercato

Panasonic Holdings Corporation sta considerando la vendita o la riduzione della sua divisione televisiva e di altri segmenti aziendali con scarsa redditività. L’annuncio è stato fatto il 4 febbraio dal presidente Yuki Kusumi durante un briefing online sulla gestione della società.

Quattro divisioni principali – televisori, elettrodomestici da cucina, dispositivi industriali e meccatronica – sono state identificate come poco redditizie e con prospettive di crescita incerte. Per affrontare la situazione, Panasonic prevede di adottare misure drastiche entro la fine dell’anno fiscale 2026, che potrebbero includere l’uscita da alcuni mercati, la dismissione di prodotti e il trasferimento di operazioni a proprietari più adatti.

Inoltre, la società ha annunciato un programma di pensionamento anticipato per i dipendenti nel corso dell’anno fiscale 2025, come parte di un piano di ristrutturazione per migliorare l’efficienza gestionale.

Per l’anno fiscale che terminerà a marzo 2025, Panasonic prevede un fatturato di 8,3 trilioni di yen (circa 54 miliardi di dollari), con un calo del 2% rispetto all’anno precedente. Tuttavia, l’utile operativo dovrebbe crescere del 5%, raggiungendo i 380 miliardi di yen, mentre l’utile netto è previsto in calo del 30% a 310 miliardi di yen.

Il settore televisivo di Panasonic ha una lunga storia, iniziata nel 1952 con il lancio del primo televisore a tubo catodico in bianco e nero da parte della sua predecessora, Matsushita Electric Industrial Co. Nel 1960, l’azienda introdusse i televisori a colori, contribuendo alla loro diffusione in Giappone. Nel 2003, con l’inizio delle trasmissioni digitali terrestri, lanciò la linea di TV Viera con schermi al plasma e LCD.

Tuttavia, la concorrenza delle TV LCD ha costretto Panasonic a cambiare strategia, portandola a chiudere la produzione di televisori al plasma nel 2014. Da allora, ha continuato a lottare contro la concorrenza, soprattutto da parte dei produttori cinesi e di altre aziende estere.

Durante il briefing, Kusumi ha sottolineato che alcuni investimenti strategici, come quelli nelle batterie per veicoli elettrici, non hanno ancora generato rendimenti significativi, evidenziando la necessità di riforme strutturali.

Al momento, nessuna azienda ha espresso interesse ad acquisire la divisione TV di Panasonic, ma il gruppo sta valutando diverse opzioni. L’attenzione si sposterà sempre più verso il business delle “soluzioni”, includendo sistemi di intrattenimento per aerei, accumulo di energia e servizi IT aziendali.

L’azienda ha in programma di snellire le operazioni della sede centrale e delle divisioni amministrative, con l’obiettivo di migliorare la redditività di almeno 150 miliardi di yen entro l’anno fiscale 2026. Inoltre, ha annunciato la dissoluzione di Panasonic Corporation, che attualmente gestisce elettrodomestici, climatizzazione e illuminazione, riorganizzandola in tre nuove aziende, tra cui una denominata “Smart Life”, focalizzata sugli elettrodomestici.

Resta ancora da decidere se il marchio “Panasonic” sarà mantenuto da queste nuove entità.

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