In un futuro distopico, la morte è diventata un’opzione e la lotta per la sopravvivenza è più feroce che mai. Ma cosa succede quando l’immortalità diventa un privilegio dei ricchi e potenti? Nobody Wants To Die affronta questa domanda con una narrazione avvincente e un’ambientazione mozzafiato. Ambientato nella New York del 2329, Nobody Wants To Die racconta la storia di James Karra, un detective che un tempo era una stella del baseball. Dopo la sua morte e il trasferimento della sua coscienza in un nuovo corpo, Karra si ritrova a dover affrontare le difficoltà di un corpo non adatto alla sua vecchia carriera, portandolo a diventare un investigatore privato.
Ora, dopo vari trasferimenti di corpo e più di un secolo di vita, James è un detective duro e disilluso, alla ricerca di giustizia in una città marcia fino al midollo. Il gioco inizia con un caso di suicidio che i superiori di James sembrano voler chiudere in fretta. Tuttavia, emergono presto prove che suggeriscono qualcosa di più sinistro, spingendo James a prendere la questione nelle sue mani, deciso a scoprire la verità a qualunque costo. Durante le sue indagini, Karra scopre verità orribili, complotti contorti e la depravazione dell’élite del futuro, resa ancor più audace dall’illusione dell’immortalità.
Lungo il percorso, James collabora con Sara, una collega che comunica con lui tramite un auricolare. Inizialmente sospettosa dei metodi di James, Sara si rivela una co-protagonista affascinante, e la sua storia è uno dei punti di forza del gioco. Le scelte di dialogo influenzano il corso della narrazione, aprendo nuove opzioni di conversazione e alterando il finale della storia. La durata del gioco è di circa dieci ore, dipendendo da quanto tempo si dedica alle indagini. La narrazione si sviluppa a un ritmo rapido, ma trova comunque il tempo per porre domande interessanti sulla natura della memoria, l’etica dell’immortalità e il confronto con i traumi.
Il gameplay di Nobody Wants To Die coinvolge l’esplorazione di scene del crimine in prima persona e l’uso di strumenti da detective come il dispositivo a raggi X, la torcia ultravioletta e il Ricostruttore per scoprire cosa è successo. Le indagini non sono particolarmente difficili: il gioco segnala quale strumento utilizzare e offre una modalità “Suggerimento” che evidenzia gli oggetti con cui interagire. Questo approccio facilita il progresso nella storia senza che il giocatore si blocchi su enigmi complicati.
Occasionalmente, bisogna assemblare le prove raccolte per formare ipotesi. Le prove vengono disposte su una griglia e si devono collegare per sviluppare teorie, che possono essere ulteriormente rafforzate da altre prove. Anche se è possibile procedere per tentativi, questa fase richiede un po’ di riflessione e aggiunge un elemento di sfida al gioco. Il punto di forza di Nobody Wants To Die è il suo mondo, sia dal punto di vista estetico che concettuale. La New York del futuro è un mix tra i film noir degli anni ’40 e un incubo tecnologico in stile Cyberpunk 2077. L’iconografia del passato si fonde con la tecnologia futuristica, creando un’ambientazione unica e affascinante. Le auto volanti sono basate su modelli degli anni ’40, mentre i detective usano strumenti fantascientifici ma vestono come nei film di gangster.
Graficamente, il gioco è spesso sorprendente. Anche se i modelli dei personaggi possono apparire un po’ rozzi, le ambientazioni sono magnificamente realizzate. Nonostante le aree di gioco siano relativamente piccole, il gioco riesce a convincerti di essere in una vasta metropoli futuristica, un’illusione resa ancora più impressionante quando ci si rende conto dei limiti tecnici e di budget. Nobody Wants To Die è un thriller poliziesco di fantascienza estremamente godibile. Le fasi investigative possono sembrare un po’ meccaniche, ma la narrazione avanza rapidamente e l’uso intelligente degli espedienti visivi crea l’illusione di un gioco molto più grande di quanto non sia in realtà. È tutta un’illusione, ma è una bellissima illusione.
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