L’era dell’acquisto di videogiochi a prezzi scontati da store digitali stranieri sembra aver subito un duro colpo, questa volta da parte di Nintendo. L’azienda giapponese ha infatti implementato una serie di cambiamenti che mettono fine all’exploit dell’eShop che consentiva ai giocatori di acquistare giochi dallo store argentino sfruttando il vantaggio del tasso di cambio e dei prezzi più bassi offerti in Sud America.
La pratica di cambiare la regione su console e piattaforme digitali per ottenere prezzi più convenienti non è nuova, risalendo agli albori dei negozi digitali. Tuttavia, nel corso degli anni, molte aziende e publisher hanno cercato di porre fine a questa pratica, affermando che essa minava l’equilibrio dei prezzi e danneggiava il mercato locale.
Un esempio notevole di questo tentativo di porre fine a tali pratiche è stata Valve, che ha introdotto restrizioni sulla possibilità di cambiare la regione su Steam alcuni anni fa. E ora è arrivato il momento di Nintendo di adottare misure simili. L’exploit dell’eShop argentino è stato a lungo un segreto conosciuto da molti giocatori attenti al risparmio. Cambiando la regione sulla propria console Nintendo e selezionando l’Argentina, i giocatori potevano approfittare di prezzi notevolmente inferiori rispetto ad altre regioni. Tuttavia, questa scorciatoia è stata ora sigillata.
Secondo quanto riportato dalla redazione di The Gamer, Nintendo ha rilasciato un aggiornamento che rimuove le modalità di pagamento pre-associate quando si effettua il cambio di regione. Inoltre, PayPal non è più supportato per gli acquisti da regioni estere. Ciò significa che per effettuare acquisti dallo store argentino, è necessario utilizzare un metodo di pagamento emesso in Argentina.
Questa mossa ha chiaramente l’obiettivo di prevenire l’acquisto di giochi da regioni estere per ottenere sconti. I giocatori che avevano abusato di questa pratica devono ora affrontare la realtà di dover pagare il prezzo pieno, a meno che non abbiano un metodo di pagamento valido in Argentina.
La reazione a questa decisione da parte dei giocatori è stata varia. Mentre alcuni comprensibilmente sono delusi dalla fine dell’opportunità di risparmio, altri sostengono che questa sia una mossa giusta per preservare l’equità dei prezzi e sostenere i mercati locali.
Vale la pena notare che Nintendo aveva anticipato questa mossa attraverso il proprio sito di supporto ufficiale. Ciò ha portato molti a speculare che questa politica potrebbe presto estendersi anche ad altre regioni, sebbene al momento non vi siano conferme ufficiali in tal senso.
L’exploit dell’eShop argentino è ormai un capitolo chiuso nella storia dell’acquisto di giochi a prezzi scontati da Nintendo. Mentre i giocatori dovranno fare i conti con prezzi più elevati, questa mossa riflette la continua evoluzione delle politiche anti-abuso da parte delle aziende videoludiche. Resta da vedere se altre compagnie seguiranno l’esempio di Nintendo nel cercare di preservare l’integrità dei loro prezzi e dei loro mercati regionali.
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