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MultiVersus chiude ed ovviamente il team riceve minacce di morte, risponde il director

La recente notizia della chiusura di MultiVersus ha scatenato un’ondata di indignazione tra i giocatori, trasformando la delusione in un vero e proprio caso mediatico. Non si tratta solo della triste fine di un gioco che aveva saputo conquistare una community appassionata, ma anche di un preoccupante episodio di minacce rivolte agli sviluppatori, che getta ombre sul rapporto tra aziende e pubblico nell’industria videoludica.

Quando Player First Games e Warner Bros. Games hanno confermato l’imminente chiusura di MultiVersus, la reazione della fanbase non si è fatta attendere. La decisione di interrompere il supporto al gioco ha colpito duramente gli utenti, specialmente coloro che avevano investito tempo e denaro nell’acquisto del Founder’s Pack, un pacchetto che includeva l’accesso a personaggi che, a questo punto, non vedranno mai la luce.

Il rammarico si è trasformato rapidamente in un’ondata di critiche sui social media, con molti giocatori che hanno accusato lo studio di sviluppo di scarsa trasparenza e cattiva gestione del progetto. Tuttavia, alcune frange della community hanno superato il limite, arrivando a minacciare direttamente i membri del team di sviluppo.

A testimoniare la gravità della situazione è stato Tony Huynh, co-fondatore di Player First Games e director di MultiVersus. In un lungo messaggio pubblicato sul suo profilo X/Twitter, Huynh ha espresso il suo rammarico per la fine del progetto, sottolineando le difficoltà incontrate nel garantire un supporto costante al gioco. Il team ha dovuto destreggiarsi tra le complesse autorizzazioni necessarie per gestire personaggi provenienti da diversi universi narrativi, un processo che ha rallentato significativamente l’evoluzione del titolo.

Ma il punto più doloroso del messaggio riguarda proprio le minacce ricevute:

“So che è un dispiacere per tutti, inclusi i membri di Player First Games, ma c’è una cosa che devo dire: siamo tutti liberi di esprimerci, ma non bisogna mai oltrepassare il limite e fare minacce di morte. Spero che facciate un passo indietro e comprendiate che questo è un momento assai delicato per tutto il team. Sono molto dispiaciuto per il gioco e nessuno voleva che ciò accadesse. Sia chiaro solo che questa situazione non è dovuta a una mancanza di attenzioni o di sforzi.”

Le parole di Huynh mettono in evidenza il lato oscuro della passione videoludica, che in alcune circostanze sfocia in comportamenti inaccettabili. Sebbene la rabbia della community possa essere comprensibile, nulla può giustificare atti di violenza verbale nei confronti di chi ha lavorato duramente al progetto.

Oltre alla delusione per la chiusura del gioco, molti giocatori si sono detti infuriati per aver speso cifre considerevoli nell’acquisto del Founder’s Pack, che prometteva contenuti mai effettivamente rilasciati. Questa situazione ha sollevato interrogativi sulla trasparenza delle politiche di vendita nei giochi live service e sul diritto dei consumatori a un rimborso in caso di interruzione prematura del supporto.

Al momento, WB Games non ha ancora annunciato ufficialmente eventuali misure di compensazione per gli utenti colpiti dalla chiusura di MultiVersus, ma molti sperano in una qualche forma di rimborso, almeno parziale. Il caso potrebbe anche costituire un precedente importante per la regolamentazione del mercato dei giochi con acquisti anticipati, evitando situazioni simili in futuro.

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