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Lost in Play: Recensione, Gameplay Trailer e Screenshot

Quando si parla di avventure grafiche o punta e clicca è inevitabile avere nella mente capolavori come Broken Sword o Monkey Island, giusto per citarne qualcuno, eppure negli ultimi anni sono giunti sul mercato videoludico perle del calibro di Darkestville Castle, Little Briar Rose e tanti altri titoli. Quest’oggi con tale premessa voglio condividere con voi la Recensione di Lost in Play, nel quale due bambini si troveranno a vivere delle incredibili e immaginarie avventure tra creatività e fantasia, sperduti e lontani da casa in un universo alternativo. Toto e Gal dovranno sopravvivere alle più disparate ambientazioni, risolvendo enigmi ambientali tipici del genere e interagendo con gli NPC incontrati, il tutto narrato dagli stessi eventi, con versi indecifrabili e onomatopee, le quali prendono il posto dei tradizionali dialoghi, un racconto pensato per i più piccoli ma in grado di divertire con la sua demenzialità.

Nel corso dell’avventura dovrete impersonare i due fratelli a turno, risolvendo gli enigmi con gli oggetti raccolti, analizzati e combinati tra loro, come avviene del resto in ogni punta e clicca che si rispetti, necessari per proseguire alla zona successiva. Avrete a disposizione un inventario di dimensioni ridotte dove riporre gli oggetti utili allo scopo, con la possibilità di raggiungere le varie zone semplicemente spostandovi verso i margini dello schermo. Il backtracking in Lost Play la fa da padrone, vi troverete spesso a tornare indietro, tralasciando inizialmente un certo enigma per poi risolverlo solo dopo aver recuperato un oggetto da un altro rompicapo. Gli enigmi sono piuttosto semplici da risolvere, o per lo meno intuitivi da non lasciarvi incollati allo schermo per delle ore a pensare sul da farsi. Alcuni di essi richiederanno di affrontare una partita di dama, altri invece sessioni di poker, ma il più interessante è senza ombra di dubbio il percorso a bordo dello scooter.


Qualora riscontriate difficoltà potete sempre affidarvi alla risoluzione dell’enigma attraverso indizi concreti, non invasivi ma il più delle volte così chiari da presentarvi la soluzione su un piatto d’argento, operazione naturalmente sconsigliata dato che in una qualsiasi avventura grafica gli enigmi sono un elemento importante. Lost in Play come detto è gradevole da vedere quanto divertente da giocare, con un mondo ed i personaggi realizzati in stile cartone animato, privo di doppiaggio e con effetti sonori che fanno da protagonisti nel comparto Audio, raccontando la storia attraverso scenette esilaranti. In qualsiasi momento potrete richiamare l’inventario per analizzare, combinare ed usare gli oggetti raccolti, mettere in pausa l’avventura e richiedere l’aiuto nella risoluzione degli enigmi. Esplorerete svariate zone con entrambi i personaggi, lasciando in alcuni casi il controllo ad uno piuttosto che l’altro. Incontrete NCP che vi lasceranno passare o vi daranno il necessario solo dopo aver risolto il loro enigma.

Lost in Play non vi porterà via molto tempo a differenza di grandi capolavori come quelli menzionati, dove le 10 ore sono richieste per raggiungere i titoli di coda. Una breve, divertente, coinvolgente ed originale avventura, che vi strapperà sorrisi e risate con le scene più umoristiche e prive di una qualsiasi logica, in un mondo fantasy e immaginario nel quale i bambini si troveranno a collaborare per tornare a casa.

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