Josef Fares, fondatore di Hazelight Studios, ha espresso il proprio scetticismo riguardo ai giochi live-service. Hazelight, lo studio responsabile di titoli di successo come A Way Out e It Takes Two, ha lavorato a stretto contatto con EA per la pubblicazione dei suoi giochi, ma Fares ha chiarito che la sua compagnia non adotterà mai un modello live-service.
Josef Fares: “Non credo nei giochi live-service”
Durante un evento di anteprima dedicato al prossimo titolo di Hazelight, Split Fiction, Fares ha ribadito il suo disaccordo con l’approccio live-service. “Non li avremo mai, non ci credo”, ha dichiarato con fermezza.
“Penso che il live-service non sia la strada giusta da seguire. Spero che sempre più sviluppatori si concentrino sulla loro passione e su ciò in cui credono. Alla fine dei conti, vediamo chiaramente e Hazelight ne è la prova vivente che quando si ha fiducia nella propria visione e si persegue con determinazione, si può comunque raggiungere un grande pubblico.”
Fares ha anche sottolineato l’importanza di trovare un equilibrio tra creatività e profitto: “Capisco che i publisher abbiano molte preoccupazioni riguardo alla questione economica. Ma dobbiamo anche ricordare che stiamo lavorando con una forma d’arte, e la creatività deve essere rispettata. Bisogna trovare un compromesso: non si può essere troppo concentrati solo sulla creatività e pretendere investimenti illimitati, ma nemmeno pensare solo ai guadagni. Ci vuole un equilibrio.”
Split Fiction: il nuovo progetto di Hazelight
Il nuovo titolo di Hazelight, Split Fiction, sarà pubblicato da EA e arriverà il 6 marzo su PS5, Xbox Series X/S e PC. Il gioco segue le avventure di due autori, Zoe e Mio, che viaggiano tra mondi ispirati alla fantascienza e al fantasy.
Nel frattempo, It Takes Two, l’acclamato platform narrativo di Hazelight, continua a ottenere successi straordinari. Dal suo lancio nel 2021, il gioco ha venduto oltre 20 milioni di copie, dimostrando che un forte focus sulla narrazione e sull’esperienza cooperativa può essere una formula vincente senza dover ricorrere al modello live-service.
Le dichiarazioni di Josef Fares rappresentano un segnale importante per l’industria, ribadendo che l’arte e la visione creativa possono ancora avere un ruolo centrale nel mondo dei videogiochi, senza dover necessariamente adattarsi alle tendenze economiche imposte dai grandi publisher.
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