Se vi dicessi Makoto Shinkai cosa vi verrebbe in mente? Se seguite Anime e Manga allora conoscerete sicuramente capolavori come Your Name, 5 cm al secondo e il Giardino delle Parole, giusto per menzionarne qualcuno, ed è proprio di quest’ultimo che vi parlero oggi. Il successo dei Manga ha dato vita alla trasposizione Animata, distribuita su Netflix e nei formati Home Video DVD e Bluray.
E’ risaputo che il Manga il più delle volte, anzi quasi sempre è molto più completo rispetto l’Anime, in quanto non deve ritagliarsi un posto in un massimo 2-3 ore di visione ma la storia può estendersi per numerosi volumi, ma naturalmente non è il caso delle opere di Makoto Shinkai, le quale iniziano e si concludono all’interno dello stesso Manga, senza troppi giri di parole, ma con il tempo che occorre per intrattenere il lettore, coinvolgerlo e farlo innamorare dell’opera.
Vi dirò la verità, ho conosciuto Makoto Shinkai ed i suoi tanti capolavori per caso, girovagando tempo fa su Netflix notai alcuni Anime, i Trailer e la loro descrizione mi spinsero a visionarli e fu amore a prima vista, tanto che acquistai nell’immediato i Bluray su Amazon. Il Giardino delle parole dunque ho avuto modo di visionarlo in Anime prima che leggere il Manga. La storia ruota attorno ad uno studente della scuola superiore che aspira a diventare uno stilista di calzature, ed una giovane donna più grande di lui.
Ogni giorno, durante la stagione delle piogge, i due si danno appuntamento in un parco, per scambiare qualche parola senza porre troppe domande sulle proprie vite, avvicinandosi sempre di più l’uno all’altro ogni giorno che passa, fino a quando si ritroveranno a fare i conti con la realtà e con i rispettivi problemi. Il Giardino delle Parole è una storia per certi versi strappalacrime e quasi biografica, nella quale l’amore al di là dell’età, provenienza sociale o classe economica, prevale su tutto.
Da un lato vi è un giovane studente che ambisce a diventare un calzolaio, dall’altra invece una donna il cui ruolo da insegnante la porterà ad affrontare dei seri problemi quando nell’istituto scolastico girerà la voce del suo incontro con uno studente più giovane. In quel giardino i due hanno modo di alienarsi dalla società, diventando sempre più intimi ogni giorno che passa, mettendo da parte i problemi della vita per incontrarsi nello stesso luogo e alla stessa ora ogni giorno. Il solo pensiero di potersi riunire e trascorrere il pomeriggio in compagnia mentre la pioggia non cessa di scendere dal cielo, allieta le loro giornate. Tutto prosegue per il meglio, fino a quando i due si troveranno di fronte la triste realtà della vita, la quale prima o poi presenta un conto molto salato da pagare.
Il Giardino delle parole vi lascerà incollati al Manga per l’intera durata, con momenti riflessivi e in grado di suscitare le vostre emozioni, come ogni altro capolavoro di Makoto Shinkai sa fare, ponendovi calandovi ad un certo punto nei panni dei protagonisti. Come anticipato il Manga racconta la storia a 360 gradi, senza tralasciare nulla, essendo dopotutto l’opera da cui è stata tratta la trasposizione Animata, ponendo l’attenzione del lettore su alcuni aspetti del duo che potrebbero esservi sfuggiti nel Film.
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