Annunciato diverso tempo fa per poi essere distribuito in versione DEMO, il gioco di cui vi parlerò oggi vi permetterà di vivere una nuova esperienza in realtà virtuale, nella quale vestirete i panni di una recluta, chiamata a investigare sulla misteriosa scomparsa di un’agente, su un pianeta inesplorato e per conto di una organizzazione dal nome Triple O. A seguire dunque la Recensione di Hubris. Se giocate in VR da tempo, che sia con il Quest 2, PSVR o altri visori, saprete che più volte gli sviluppatori hanno cercato in qualche modo di offrire un’esperienza coinvolgente, divertente e allo stesso tempo vicina ad un tripla A, nonostante il territorio della realtà virtuale non sia ancora del tutto esplorato. Certo, nel corso degli anni la tecnologia ha fatto dei passi da gigante, basti pensare al tracciamento oculare o tracciamento delle mani, visori senza filo e visori con una risoluzione elevata, tuttavia il più delle volte le esperienze vivibili sono più che altro semplici giochi per passare il tempo e nulla più, siamo ancora lontani da giochi VR di un certo spessore.
Hubris già dalla DEMO del 2021 metteva in mostra il comparto grafico dettagliato, per essere un gioco VR, con scenari composti da rocce, laghi, fiumi, foreste ed ovviamente strutture interne. Nel corso dell’avventura potrete nuotare, arrampicarvi e cimentarvi ovviamente in sparatorie, oltre gestire l’inventario, interagire con dei macchinari per risolvere degli enigmi e guidare dei veicoli a grandi velocità. Il titolo si apre con l’introduzione delle meccaniche menzionate, attraverso sezioni che vi porteranno a svolgere un pò di tutto, al fine di prenderci la mano come si suol dire, ed è inutile dirvi che sparatorie e nuoto sono sicuramente le cose più riuscite, rispetto all’arrampicata che andrebbe in parte rivista. Ad ogni modo, per potenziarvi dovrete raccogliere materiali, per farlo avrete l’arduo compito di esplorare gli scenari ed abbattere con le armi a disposizione ogni drone e pericolo in agguato. Hubris è piuttosto punitiva come esperienza, la quale spinge il giocatore a dare il meglio di sè negli scontri a fuoco, con un gameplay che si colloca tra Halo e Half-Life. Se inizialmente gli scenari appaiono soddisfacenti, nella seconda parte della campagna risultano decisamente più curati, con combattimenti maggiormente divertenti, merito sopratutto degli ambienti nei quali si svolgono.
Dopo aver eliminati i nemici in zona si esplora i dintorni sia in cerca di medikit per ripristinare la salute che risorse per le armi. Per poter rendere l’esperienza quanto più interattiva possibile, non basterà la pressione di un tasto per la cura, ma vi troverete a inserire gli ingredienti manualmente in una sorta di centrifuga per poi attendere la fine del ciclo, naturalmente lo stesso avviene per le armi. Prima vi ho parlato di esperienza punitiva, a bordo dei veicoli ad esempio sfiorare un ostacolo vi porterà a morte certa. Nel corso della campagna potrete contare sia sulle armi da fuoco che sulla vostra abilità nel parkour, arrampicandovi, nuotando e saltando strategicamente, prendendo gli avversari di soppiatto. Hubris è un bene ma non benissimo, un gioco VR sicuramente divertente e coinvolgente ma ben lontano dalle grandi produzioni.
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