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Google rimuove il Simulatore di schiavitù su Android

In seguito a numerose critiche per i suoi contenuti razzisti, Google ha finalmente rimosso dal suo negozio, Google Play, un controverso simulatore di schiavitù sviluppato dai brasiliani di Magnus Games. Il gioco, chiamato “Simulador de Escravidão“, è stato lanciato ad aprile e ha rapidamente generato indignazione per i suoi elementi di gioco altamente problematici.

Nel gioco, i giocatori potevano acquistare e vendere persone di colore, oltre a torturarle e scambiarle con altri schiavi. Questo ha suscitato forti reazioni sui social media, con molte persone che hanno condannato i contenuti del gioco come razzisti e offensivi. Alcune recensioni presenti sul negozio hanno sollevato preoccupazioni aggiuntive, sottolineando che il gioco non offriva abbastanza opzioni per le forme di tortura.

Date le sensibilità storiche associate allo schiavismo in Brasile, il gioco ha attirato l’attenzione anche di politici e funzionari governativi. Il Ministro dell’Uguaglianza brasiliano ha chiesto a Google di affrontare il problema e di adottare misure per garantire che contenuti che incitano all’odio, all’intolleranza e al razzismo non vengano più diffusi sulla piattaforma.

In risposta alla pressione pubblica e alle richieste delle autorità, Google ha deciso di rimuovere il gioco dal suo negozio. È stato inoltre avviato un procedimento legale per indagare sul modo in cui un gioco con contenuti così controversi abbia potuto essere pubblicato inizialmente.

La compagnia di sviluppo, Magnus Games, non ha ancora rilasciato una dichiarazione ufficiale sulla questione. Tuttavia, nella descrizione originale del gioco, si affermava che il prodotto aveva l’intento di essere un semplice intrattenimento e che lo studio condannava ogni forma di schiavismo.

La rimozione del gioco da Google Play evidenzia l’importanza della moderazione e della responsabilità dei contenuti nelle piattaforme di distribuzione digitale, specialmente quando si tratta di temi sensibili e potenzialmente dannosi come lo schiavismo e il razzismo.

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