Avete mai sognato vestire i panni di un gigante per spazzare via interi villaggi? Con questa premessa oggi voglio condividere con voi la Recensione di Giants Uprising, le cui brillanti premesse vengono messe a dura prova nella qualità complessiva del titolo. Nel gioco come detto vestirete i panni di un gigante, il cui scopo è quello di riprendersi la libertà che gli spetta, riscattando il suo popolo dalla schiavitù. Sviluppato da Varsav Game Studios, Giants Uprising vi pemetterà di portare morte e distruzione nei villaggi che popolano il mondo di gioco, distruggendo intere abitazioni con armi primitive, esplorando antiche rovine, lussureggianti foreste e cittadine medioevali. Certo, nel corso dell’avventura non vi ritroverete solo ad incutere paura negli occhi dei popolani di turno, schiacciati dalla vostra possente forza, ma ve la vedrete anche con creature del medesimo calibro, come se King Kong sfidasse Godzilla.
L’avventura inizia con un primo combattimento contro un simile, per il gusto di intrattenere i padroni del gigante, dopo essere sfuggiti dalla prigione potrete vagare per il mondo di gioco con visuale a volte isometrica, la quale permette di notare la differenza tra il gigante e gli elementi presenti nello scenario, distruggendo ogni cosa capiti a tiro con una furia omicida, potrete abbattere torri, radere al suolo interi villaggi, affrontare delle boss fight in arene limitate ma a discapito degli abitanti, raccogliere oggetti di scena per scaraventarli contro le strutture, calpestando i malcapitati come fossero formiche, non avrete una sola arma a disposizione, nel corso dell’avventura potrete impugnare asce, lance ed altre armi da mischia con cui recare morte e distruzione, fin qui Giants Uprising potrebbe risultare piuttosto divertente e in effetti lo è, se non fosse per una mole di problematiche che purtroppo affliggono il titolo.
Da cali di frame rate ad un sistema di combattimento e movimento piuttosti legnosi, con delle animazioni discutibili ed una trama che di per sè non convince, dando la sensazione di essere più un titolo alla Rampage World Tour in cui bisogna semplicemente distruggere tutto ciò che capita a tiro per il gusto di farlo, piuttosto che riscattare l’onore del gigante. Un’esperienza divertente se la si vede dall’ottica della distruttibilità ambientale, la cui grazie anche alle dimensioni del gigante rispetto la maggior parte dei nemici, conferisce al giocatore di essere inarrestabile, potente e immortale, in grado di radare al suolo interi villaggi con una corsa e distruggere roccaforti con qualche pugno ben assestato o lancio del giavellotto di un oggetto appena raccolto. L’assenza di abilità da sbloccare, collezionabili, potenziamenti vari, un sistema di progressione che poteva in qualche modo invogliare il giocatore all’esplorazione, rende Giants Uprising ripetitivo per l’intera durata del titolo, nella quale semplicemente vi sposterete di luogo in luogo per dare sfogo alla vostra rabbia.
Sul fronte grafico il titolo non brilla, con modelli e scenari abbozzati, nonostante naturalmente venga proposto in Accesso Anticipato, il che la dice lunga di quanto lavoro ci sia ancora da fare per rendere il titolo appetibile per i portafogli dei videogiocatori. Se nei primi minuti dell’avventura il poter distruggere ogni cosa capiti a tiro con foga rende l’esperienza divertente, alla lunga la ricerca di diversificazione è piuttosto evidente, la sensazione che si ha giocando a Giants Uprising è quella di vendicare il trattamento subito semplicemente distruggendo tutto ciò che capiti a tiro, piuttosto che la ricerca nel riscatto della specie con una trama solida e in grado di intrattenere il giocatore, al punto da voler giungere ai titoli di coda per scoprire come si concluderanno le vicende del gigante.
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