Quando si parla di Shinji Mikami è inevitabile avere nella mente titoli come The Evil Within, il celebre fondatore di Tango Gameworks si distacca leggermente dall’Horror tradizionale per abbracciare uno stile più action e meno spaventoso. Dopo aver trascorso del tempo in sua compagnia quest’oggi voglio condividere con voi la Recensione di Ghostwire Tokyo. E’ sempre un rischio buttarsi a capofitto nello sviluppo di una nuova IP, sopratutto se appartenente ad un genere differente, un pò come se Miyazaki di From Software creasse sparatutto, action o GDR alla portata di tutti, è lecito dunque chiedersi come è andata con Ghostwire Tokyo? Ve lo riporto a seguire. Parto anticipandovi che la versione da me giocata è quella PC Steam, dunque sfortunatamente non ho avuto la possibilità di sperimentare le funzionalità del Dual Sense, per questo motivo non le tratterò nella Recensione. In Ghostwire Tokyo vestirete i panni di un protagonista alle prese con uno spirito che si è impossessato del suo corpo, da cui potrà attingere poteri sovrannaturali per sconfiggere i nemici che vagano per le strade di Tokyo, provenienti dal folklore giapponese, collaborando con lo stesso per portare a termine una missione il cui obiettivo li accomuna.
Da un lato vi è il disperato tentativo del protagonista di salvare sua sorella da una sorta di rituale, dall’altro quello dello spirito di porre fine al malvagio piano del nemico di turno, il quale ha invaso la capitale del sol levante trasformando i normali cittadini in anime vaganti. Se avete giocato Shadow Warrior 3 o capitoli precedenti, avrete familiarità con i continui dialoghi tra il protagonista e lo spirito che lo accompagna, con momenti riflessivi e battute, seppure l’humor in Ghostwire Tokyo sia ben lontano dall’action di Wang. Il gioco inizia con i primi scontri ed esplorazione dei dintorni, ponendo il giocatore di fronte a ciò che lo attenderà nel corso dell’avventura. Ghostwire Tokyo è semi-open world, vale a dire che potrete girovagare per la città esplorando ogni quartiere e svariate abitazioni di Tokyo, imbattendovi in nemici da sconfiggere, Torii da purificare, anime vaganti presso le quali accettare nuovi incarichi secondari, gatti con i quali commerciare e randagi da cui ottenere aiuti ed inizi vari. Nessun veicolo a disposizione per spostarsi, ad eccezione del viaggio rapido, così come nessuna arma da mischia o da fuoco, potrete contare solo sulle vostre mani, le quali consentono di controllare vento, acqua e fuoco per eliminare i nemici, colpendoli come fossero armi da fuoco.
Mediante le abilità sovrannaturali dello spirito potrete annientare gli avversari, estraendo loro il nucleo vitale con una finish in stile Mortal Kombat, con la possibilità di eliminarli in un solo colpo grazie allo stealth. Nel corso dell’avventura potrete accumulare punti esperienza utili per livellare, di conseguenza ricevere la valuta necessaria da spendere per lo sblocco di nuove abilità, le quali si suddividono in diversi rami e categorie, da quelle pensate per potenziare gli attacchi a maggiori cure, talismani ed altri equipaggiamenti da portare con sè, i quali conferiscono benefici vari al protagonista. Come accade con le armi da fuoco, anche i poteri necessitano di munizioni, che possono essere recuperate esplorando la capitale, distruggendo degli appositi oggetti. In qualsiasi momento potrete passare da un potere all’altro, richiamando la mappa per poter consultare le missioni primarie e secondarie ed obiettivi aggiuntivi, eliminando la letale nebbia che la oscura tramite la purificazione dei Torii. Distruggendo gli oggetti avrete modo anche di recuperare degli yen, indispensabili per fare acquisti presso i mercanti, yokai che hanno preso possesso del corpo di gatti.
I gatti vi assegneranno inoltre delle richieste, oggetti da recuperare per poter ottenere una lauta ricompensa. L’esplorazione è tutto, per questo motivo per la città sono disseminati note, santuari presso i quali pregare, collezionabili ed oggetti da recuperare per poi rivenderli, buste della spesa con consumabili per il ripristino della salute, altarini ed altri ancora. Potrete orientarvi sia con la mappa generica che la minimappa, con la possibilità di impostare un punto e attivare il radar tradizionale in alto. Inutile dirvi che avrete a disposizione un inventario dove riporre gli oggetti e consumabili raccolti, un action in cui trascorrerete buona parte del tempo spulciando ogni angolo e abitazione in cui è possibile entrare, in cerca di segreti, indizi sul da farsi, missioni da completare ed altro ancora. Giocato su PC con tutti i dettagli impostati su Ultra, il titolo scorre piuttosto fluido, ad eccezione di alcuni momenti in cui si avvertono cali di frame rate improvvisi, sopratutto nelle cutscene, il problema viene in parte risolto favorendo le prestazioni alla risoluzione, sottolinenando che l’ho giocato su un PC con SSD, scheda video NVIDIA GeForce RTX 2080 Super 8GB e 16 GB di RAM DDR4.
Graficamente parlando Ghostwire Tokyo è splendido da vedere ed ammirare per scenari e oggetti, meno invece per i volti e le animazioni dei personaggi, i quali non esprimono al meglio il potenziale del motore grafico che muove l’esperienza. Doppiato naturalmente in inglese ma con i sottotitoli italiani, la nuova IP di Shinji Mikami sfiora il perfect store, se non fosse per la presenza di problemi tecnici che nonostante le varie patch rilasciate sono ancora presenti, come per l’appunto cali di frame rate improvvisi che rovinano in parte l’esperienza, costringendo il giocatore a scendere a compromessi pur avendo un hardware di un certo calibro a disposizione.
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