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Epic Games e Fortnite denunciati da alcuni genitori a causa del negozio oggetti

Epic Games, l’azienda sviluppatrice di Fortnite, si trova nuovamente al centro di una controversia legale. Due genitori, rappresentando i propri figli, hanno intentato una causa collettiva contro la società, accusandola di impiegare pratiche ingannevoli su larga scala all’interno del popolare videogioco. La denuncia, depositata presso un tribunale di San Francisco, sostiene che il negozio di oggetti di Fortnite crei un’illusione di scarsità, inducendo nei giocatori, soprattutto giovani, il timore di perdere opportunità esclusive, noto come “FOMO” (Fear of Missing Out).

Il cuore della disputa: timer ingannevoli e prezzi fittizi

Uno degli elementi principali della causa riguarda il sistema di timer utilizzato nel negozio di Fortnite. Gli avvocati dei querelanti sostengono che, al termine del conto alla rovescia, gli oggetti in vendita non scompaiano né tornino al prezzo pieno, rimanendo invece disponibili per giorni o settimane con lo stesso presunto sconto. Secondo i legali, questa pratica costituirebbe una forma di pubblicità ingannevole e violerebbe diverse leggi statunitensi che regolano le pratiche commerciali sleali e fraudolente.

Secondo la denuncia, le presunte vendite fittizie e i timer ingannevoli violano le normative di diversi stati, tra cui la North Carolina Unfair and Deceptive Trade Practices Act, la California Consumers Legal Remedies Act, la California False Advertising Law, la California Unfair Competition Law, e la Texas Unfair and Deceptive Practices Act.

Un caso simile nei Paesi Bassi

Questa non è la prima volta che Epic Games viene accusata di pratiche scorrette nel proprio negozio virtuale. Nel 2024, l’Autorità olandese per i consumatori e i mercati (ACM) ha multato l’azienda per 1.125.000 euro (circa 1.200.000 dollari) per i suoi timer ingannevoli e altre strategie che avrebbero sfruttato la vulnerabilità dei giocatori più giovani. La società ha presentato ricorso contro la decisione, sostenendo che il verdetto contenesse “gravi errori fattuali” riguardanti il funzionamento del negozio di Fortnite.

Come risposta alla multa olandese, Epic Games ha apportato alcune modifiche nel 2024, tra cui l’aggiunta della data in cui un oggetto sarebbe stato rimosso dal negozio direttamente nella sua descrizione. Inoltre, per mitigare le critiche, ha vietato ai giocatori sotto i 18 anni di vedere o acquistare oggetti disponibili per meno di 48 ore.

La rarità degli oggetti e il mercato nero

Un aspetto centrale di Fortnite è l’esclusività di alcuni oggetti cosmetici, che acquisiscono un grande valore tra la community. Alcuni skin particolarmente rari, come Renegade Raider, sono diventati vere e proprie icone, tanto da alimentare un mercato nero di account in cui gli utenti comprano e vendono profili con oggetti esclusivi. La causa cita proprio il caso di Renegade Raider, originariamente disponibile solo nella prima stagione del gioco e riapparsa brevemente nel dicembre 2024 come parte della celebrazione di Fortnite OG.

Resta da vedere se questa vicenda porterà a cambiamenti più profondi nel settore o se, ancora una volta, Epic Games riuscirà a respingere le accuse e a mantenere il proprio sistema di vendita inalterato.

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