Secondo quanto riportato da IGN JAP, Dragon’s Dogma 2 adotterà un sistema di salvataggio simile al primo capitolo, consentendo ai giocatori di avere un solo slot di salvataggio attivo alla volta.
Ciò significa che i giocatori saranno costretti a vivere l’avventura in un’unica sessione, senza la possibilità di mantenere salvataggi multipli per esplorare diverse strategie o affrontare nuovamente sfide senza ripercorrere interi segmenti di gioco. Il problema si complica ulteriormente dal fatto che i salvataggi automatici sovrascriveranno l’unico slot disponibile, impedendo la creazione di backup per cambiare rotta in caso di necessità.
L’informazione come detto, proviene da un’anteprima di Dragon’s Dogma 2 pubblicata da IGN Japan, che ha rivelato che «c’è un solo slot di salvataggio in questo gioco, e i salvataggi automatici e manuali condividono quello slot». Questa decisione di design, ereditata dal primo capitolo, ha suscitato una certa delusione tra i fan che speravano in una gestione più flessibile dei salvataggi nel sequel.
Il gioco viene anche descritto come “piuttosto difficile per gli standard moderni degli open-world”, un elemento che alcuni giocatori apprezzano per la sfida aggiuntiva che potrebbe offrire. Tuttavia, questa difficoltà si traduce in una maggiore pressione per i giocatori, poiché ogni scelta e azione è irreversibile una volta salvata, senza la possibilità di tornare indietro senza sacrificare il progresso attuale.
Un altro dettaglio scomodo è emerso per i giocatori su console, i quali, desiderando iniziare una nuova campagna con un approccio diverso, saranno costretti a creare più account. D’altra parte, i giocatori su PC avranno la possibilità di effettuare manualmente il backup dei loro salvataggi, offrendo una soluzione parziale al dilemma.
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