IGN ha riportato che BioWare ha trasferito diversi sviluppatori su altri progetti EA, con l’obiettivo di concentrare le risorse su Mass Effect 5. Il general manager dello studio, Gary McKay, ha dichiarato che questo momento tra due cicli di sviluppo rappresenta un’opportunità per ripensare il metodo di lavoro dello studio.
“Dato lo stadio attuale dello sviluppo, non è necessario il supporto di tutto lo studio”, ha affermato McKay. “Abbiamo talenti incredibili in BioWare e abbiamo lavorato diligentemente per trovare ruoli adatti ai nostri colleghi all’interno di EA”.
Secondo IGN, EA ha ricollocato un numero imprecisato di sviluppatori in ruoli equivalenti all’interno dell’azienda, mentre una parte del team di Dragon Age ha visto il proprio ruolo terminato, con la possibilità di candidarsi per altre posizioni.
Diversi sviluppatori di BioWare hanno annunciato sui social media la loro uscita dallo studio. Tra questi, spiccano i nomi di Karin West-Weekes (editor), Trick Weekes (narrative designer e lead writer di Dragon Age: The Veilguard), Ryan Cormier (editor), Jen Cheverie (producer) e Michelle Flamm (senior systems designer). A questi si aggiunge la recente partenza di Corinne Busche, direttrice di Dragon Age: The Veilguard.
Questa non è la prima ondata di licenziamenti che colpisce BioWare: nel 2023, lo studio aveva già subito un taglio di circa 50 dipendenti, tra cui veterani con decenni di esperienza nei titoli RPG della compagnia.
Il recente Dragon Age: The Veilguard, uscito dopo 10 anni di attesa, non ha ottenuto il successo sperato. EA ha rivelato che il gioco ha venduto il 50% in meno rispetto alle previsioni, attirando solo 1,5 milioni di giocatori rispetto ai 3 milioni attesi. Inoltre, BioWare ha confermato che il titolo non riceverà alcun DLC post-lancio, una sorpresa negativa per i fan della saga.
Secondo alcune ricostruzioni, il gioco avrebbe sofferto di diversi problemi di sviluppo, tra cui i continui tagli di personale e la perdita di figure chiave nel team. L’assenza di una chiara direzione strategica ha probabilmente contribuito al risultato deludente del titolo.
Tuttavia, la decisione di ridimensionare il team di Dragon Age e i licenziamenti hanno attirato critiche. Michael Douse, publishing director di Baldur’s Gate 3 presso Larian Studios, ha espresso forti perplessità sul modus operandi di EA. Secondo Douse, le aziende tendono a licenziare prima di aver trovato una strategia sostenibile per uno studio, causando gravi conseguenze a lungo termine.
“Ridurre il team dopo un progetto deludente non fa che peggiorare il problema”, ha scritto Douse su Twitter. “Mantenere il know-how istituzionale è fondamentale per il gioco successivo.”
Ha inoltre criticato la tendenza dei dirigenti a “fallire verso l’alto”, mentre sviluppatori talentuosi rischiano il licenziamento. Secondo lui, l’industria dei videogiochi dovrebbe imparare dalla gestione dei team in altri settori per evitare che decisioni finanziarie di breve periodo danneggino lo sviluppo a lungo termine.
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