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Clash Artifacts of Chaos: Recensione, Gameplay Trailer e Screenshot

Il settore videoludico è bello perchè è vario, quando pensi di aver visto tutto, ecco arrivare l’ennesimo titolo che sa di trashata ma che nella sua originalità riesce a divertire e intrattenere. Con tale premessa a seguire voglio condividere con voi la Recensione di Clash Artifacts of Chaos.

Nei panni di Pseudo, un maestro di arti marziali, che conduce la sua vita come eremita nelle lontane e mistiche terre di Zenozoik, dovrete proteggere un misterioso ragazzo dalla signora dei manufatti, intenzionata a impadronirsi della piccola creatura per sfruttare i suoi poteri per scopi malefici.

Ispirati al punk fantasy ed influenze surreali, il mondo di gioco è popolato dai più strambi personaggi, creature e scenari affascinanti. Nel corso dell’avventura dovrete esplorare le mistiche terre di Zenozoik per scoprirne i segreti, conoscere i suoi abitanti e sconfiggere il male. Nessuna arma da fuoco o da mischia, il potenziale per suonarle di santa ragione ai nemici risiede nei soli pugni e calci.

Potrete attaccare, schivare, stordire e bloccare, sferrare colpi micidiali e speciali, passando in qualsiasi momento dalla camera in terza persona alla prima e viceversa, sfruttando i punti deboli e gli errori degli avversari a proprio vantaggio.Strada facendo avrete la possibilità di imparare nuove mosse per arricchire il repertorio e potenziare gli attacchi, sviluppando stili sempre unici.

La particolarità risiede nella possibilità di sfidare gli avversari a partite di dadi prima di far parlare i pugni, il vincitore dello scontro potrà definirne le regole. Tra le abilità a disposizione potrete evocare un mostro come alleato, avvolgere la zona da una fitta nebbia, incatenare il nemico per limitarne i movimenti, ed una altra serie di bonus pensati per superare abilimente ogni sfida in caso di vittoria.

La ricerca degli antichi manufatti vi aiuteranno a sconfiggere Gemini, affrontando mercenari e nemici di ogni sorta lungo il cammino, stringendo legami di amcizia con il ragazzo. Se provenite da da titoli come Zeno Clash e Zeno Clash II, riconoscerete il medesimo universo, nonostante il titolo sia indipendentente, una sorta di spinoff per intenderci.

Il cambio di rotta nello stile grafico è possibile notarlo già nel sequel di Zeno Clash, utilizzato anche per Artifacts of Chaos, abbracciando un design quanto più vicino a Borderlands. Sul fronte gameplay è un mix tra esplorazione e combattimento, avendo a volte la sensazione di trovarsi in un picchiaduro a mondo aperto, con una meccanica dei dadi che aggiunge originalità all’esperienza.

Doppiato in inglese e supportato dai sottotitoli italiani, Clash Artifacts of Chaos vi porterà via svariate ore, un titolo che pur collocandosi nel medesimo universo narrativo di Zeno Clash, è usufruibile anche e sopratutto dai nuovi giocatori.

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