Da anni, la community di Bloodborne attende con ansia qualsiasi segnale di vita dal capolavoro gotico di FromSoftware. Eppure, tra rumor infondati e leak improbabili, il silenzio di Sony e dello studio di sviluppo ha sempre spento ogni speranza. Tuttavia, un recente sondaggio inviato ai giocatori che hanno partecipato al network test di Elden Ring: Shadow of the Erdtree potrebbe aver riacceso la fiamma della speranza.
Secondo quanto riportato dall’utente “Nightreign Countdown” su X, il sondaggio inviato da FromSoftware includeva una domanda particolarmente interessante: «Giochereste a un sequel di Bloodborne se venisse sviluppato?». La reazione della community non si è fatta attendere, e in breve tempo numerosi giocatori hanno confermato di aver ricevuto lo stesso questionario.
Tuttavia, bisogna prendere la notizia con le pinze. Domande simili sono state poste in passato per diversi giochi di FromSoftware, compreso Dark Souls 2, senza che questo si traducesse in annunci concreti. Più che un vero e proprio sequel, la richiesta più diffusa tra i fan è un aggiornamento del gioco originale. L’assenza di una patch per i 60 fps su PS5 è un problema che continua a far discutere, e in molti sperano in un remaster o addirittura in un remake, sulla scia di quanto fatto con Demon’s Souls.
Il decimo anniversario di Bloodborne si avvicina, e il sondaggio potrebbe rappresentare l’ultima occasione per far sentire la voce della community. Tuttavia, Sony che detiene i diritti del titolo sembra disinteressata a riportarlo in auge, come dimostrato dal recente State of Play, in cui il gioco è stato completamente ignorato. Se c’è una cosa che i fan di Bloodborne hanno imparato, è che la speranza non muore mai del tutto. Ogni nuovo rumor, ogni piccolo indizio diventa subito un pretesto per sognare. Ma fino a quando FromSoftware e Sony non romperanno il silenzio, Bloodborne 2 resterà solo una chimera, una di quelle leggende videoludiche che si tramandano nel tempo senza mai concretizzarsi. Per ora, i cacciatori devono rimanere nell’attesa, sperando che un giorno il richiamo dell’incubo torni a risuonare. Magari, questa volta, per davvero.
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