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BLEACH Rebirth of Souls: Recensione, Gameplay Trailer e Screenshot

BLEACH: Rebirth of Souls segna il ritorno videoludico di una delle serie anime più amate degli anni 2000, cercando di fondere l’intensità degli scontri spirituali visti nell’opera di Tite Kubo con un gameplay moderno e accessibile. Sviluppato da Tamsoft e pubblicato da Bandai Namco, il titolo si propone come un picchiaduro 3D in arena con una forte componente narrativa e una chiara attenzione alla fedeltà stilistica.

Fin dal primo impatto, Rebirth of Souls colpisce per la cura nei modelli dei personaggi e nelle animazioni. Ichigo, Rukia, Byakuya, Kenpachi e molti altri protagonisti sono rappresentati con grande attenzione ai dettagli, e le loro mosse iconiche sono riprodotte con effetti grafici che sembrano usciti direttamente dall’anime. L’atmosfera è quella giusta: tra colpi di spada infuocati, scariche di reiatsu e urla di battaglia, il feeling Bleach è pienamente rispettato.

Il sistema di combattimento è immediato e pensato per offrire spettacolarità anche ai meno esperti. Ogni personaggio ha combo personalizzate e può attivare la propria forma evoluta (come il Bankai), elemento centrale tanto nel gameplay quanto nella spettacolarità visiva. Le arene, seppur ancora limitate, offrono abbastanza varietà per permettere scontri dinamici, anche se in certe situazioni la telecamera tende a diventare un po’ caotica.

Un punto interessante è la presenza di meccaniche di potenziamento graduale durante la battaglia: più si combatte bene, più si sblocca il vero potenziale del proprio personaggio, una scelta che riflette bene la crescita dei protagonisti nell’opera originale. Tuttavia, al momento mancano delle vere profondità strategiche: chi cerca un picchiaduro tecnico potrebbe trovare l’esperienza un po’ troppo semplificata.

Il gameplay di Bleach: Rebirth of Souls si colloca a metà strada tra il picchiaduro tradizionale e l’arena fighter, con un focus sulla spettacolarità e sull’immediatezza. Le battaglie si svolgono in ambientazioni tridimensionali ispirate alle location iconiche dell’anime, offrendo ai giocatori la libertà di muoversi e attaccare da diverse angolazioni.

Ogni personaggio del roster è dotato di un set di mosse uniche, che riflettono fedelmente le loro abilità nella serie. Le tecniche speciali, come lo Shikai o il Bankai, possono essere attivate durante il combattimento, trasformando temporaneamente il personaggio e aumentandone la potenza. Questo sistema aggiunge un elemento strategico: capire quando attivare la trasformazione può cambiare le sorti di uno scontro.

Il ritmo degli scontri è veloce ma accessibile. Le combo base sono facili da eseguire, pensate per coinvolgere anche i giocatori meno esperti, mentre i veterani possono sfruttare il tempismo e il posizionamento per ottenere un vantaggio tattico. Inoltre, alcune meccaniche come il “soul charge” permettono di accumulare energia spirituale e sferrare attacchi devastanti. Non mancano elementi difensivi: schivate, parate e contromosse rendono gli scontri meno caotici di quanto si potrebbe pensare a prima vista. La telecamera dinamica, sebbene talvolta poco precisa, cerca di mantenere l’azione sempre leggibile, soprattutto nei duelli uno contro uno.

La varietà degli stili di combattimento è uno dei punti di forza del titolo. Si passa dalla velocità fulminea di personaggi come Yoruichi alla potenza distruttiva di Kenpachi, offrendo un buon bilanciamento tra i diversi archetipi di combattente. Tuttavia, il bilanciamento non è ancora perfetto, e alcuni personaggi risultano più efficaci di altri in specifiche situazioni.Il gameplay di Rebirth of Souls riesce a restituire la sensazione di un vero scontro tra Shinigami, pur con alcune limitazioni tecniche e di profondità che potrebbero essere migliorate con futuri aggiornamenti.

Il roster iniziale non è vastissimo, ma copre i personaggi principali delle prime grandi saghe. La modalità storia è presente, ma ancora acerba: più che una vera campagna narrativa, sembra una sequenza di scontri con brevi dialoghi a schermo. Il comparto online esiste ma ha bisogno di miglioramenti, sia in termini di matchmaking che di stabilità.

Bleach: Rebirth of Souls è una lettera d’amore ai fan della saga originale, capace di regalare momenti di pura esaltazione a chi è cresciuto con le battaglie tra Shinigami e Hollow. Tuttavia, il gioco ha ancora strada da fare per diventare un vero punto di riferimento tra i picchiaduro anime. Se verranno risolti i problemi tecnici e ampliati i contenuti, il potenziale per un’esperienza memorabile c’è tutto.

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