Dagli autori di Remothered e Remothered Broken Porcelain arriva sul mercato un titolo totalmente differente, passando dal survival horror al gioco di ruolo isometrico. Dopo aver trascorso del tempo in sua compagnia, quest’oggi voglio condividere con voi la Recensione di Batora, disponibile su PC e Console. In Batora vestirete i panni di una comunissima ragazza, scelta dagli dei per salvare la Terra dalla distruzione. Avril avrà dunque un arduo compito da portare a termine, potendo però usufruire di poteri ed abilità speciali, viaggiando di mondo in mondo per riportare la pace, al servizio dei Custodi dell’Equilibrio. Nel corso della sua avventura tuttavia non sarà sola, ma verrà accompagnata oltre dagli dei anche dalla sua amica Mila, con la quale si intratterà spesso in dialoghi per descrivere al meglio il loro rapporto oltre il tema principale della narrazione. Due i percorsi che è possibile intraprendere lungo il viaggio, scegliendo tra la via del difensore o quella del conquistatore, mutando poi la trama a seconda delle risposte fornite. Sole e Luna sono le divinità che accompagneranno Avril e doneranno ad essa poteri sovrannaturali, Sole nelle sembianze di una spada e Luna come essenza dell’anima e dello spirito. I due fungeranno inoltre da scudo o barriera durante lo scontro con i nemici.
La protagonista presenta una doppia barra della vita, una per il fisico e l’altro per la spiritualità. Come visto già in Soulstice, in Batora il discorso è bene o male lo stesso, incontrerete lungo il cammino dei nemici che subiranno più o meno danni a seconda dell’abilità utilizzata, e di conseguenza della barra. Nel corso dell’avventura sbloccherete svariati potenziamenti ed abilità, tuttavia potrete portarne con voi soltanto tre, attivi simultaneamente si intende, aumentando la potenza di attacco e allo stesso tempo la salute, oppure riempiendo più velocemente la vita e così via dicendo, spetterà a voi decidere quali siano più idonei al vostro stile di gioco. In alcuni momenti avrete la sensazione di trovarvi in Diablo o giochi simili, dove per attaccare i nemici, specie dalla distanza, dovrete avvalervi degli stick analogici. La crescita del personaggio è preimpostata, il che signfiica che livellando le statistiche aumenteranno in modo automatico, tuttavia potete sempre usare alcune rune a piacere. Il potenziamento delle rune, attraverso i punti ottenuti, non modificheranno le statistiche. Avrete comunque un minimo di libertà nella crescita del personaggio, rendendolo adatto al vostro stile di gioco.
Batora è un GDR e come tale non mancano all’appello gli scontri con i boss, diversificati tra di loro ma con una suddivisione in fasi piuttosto ripetitiva. Ovviamente esplorando gli scenari vi imbatterete in forzieri, i quali vi permetteranno di ottenere valute di gioco per l’acquisto di rune, ed alcuni collezionabili legati al glossario. Il rapporto tra le due ragazze viene descritto attraverso gli stessi dialoghi, passando di continuo da toni più seri a scherzosi. Il gameplay appare immediato e reattivo, vi sposterete velocemente nello scenario, e gli scontri a volte risulteranno piuttosto caotici e frenetici, assisterete ad un intensificarsi di proiettili, esplosioni e combo di ogni sorta, con ondate di nemici che vi porteranno ad usare tutto ciò che avete in possesso per uscirne indenni o attuando la migliore strategia. Il tutto rappresentato da uno stile grafico in stile Fortnite o Dauntless, un cartoonesco che si fonde al 3D, con visuale isometrica, vale a dire dall’alto, ed un doppiaggio in inglese, supportato dai sottotitoli in italiano. Batora è un bene ma non benissimo, un titolo che sicuramente mette in mostra la talentuosità del team italiano, ma che avrebbe potuto osare di più.
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