Come dico spesso, la casa di distribuzione che vanta il maggior numero di titoli presenti sul mercato è senza ombra di dubbio Ratalaika Games, la quale offre la possibilità a sviluppatori minori di commercializzare i propri ed economici titoli, presentandoli ad un pubblico che ama gli Indie e che è in cerca di giochi a 5 euro con i quali intrattenersi nei momenti di noia. Ogni mese Ratalaika distribuisce diversi titoli, e come spesso accade nei cestoni dei giochi in offerta da gamestop, tra il mucchio spesso si celano delle piccole perle che meritano la giusta attenzione. Con questa premessa oggi voglio condividere con voi la Recensione di Barry The Bunny.
Sviluppato da lightUP e pubblicato come anticipato da Ratalaika Games, Barry The Bunny è un platform 2D colorato e divertente, coivolgente e che si lascia piacevolmente giocare fino ai titoli di coda, costellato di trappole mortali e nemici da sconfiggere. Il gioco ruota attorno per l’appunto a Barry, un coniglietto costruttore, il cui mondo viene invaso da creature pericolose. Munito di armi come i suoi martelli, dovrà liberarsi il percorso distruggendo ostacoli e sconfiggendo i nemici. Essendo un costruttore non manca all’appello la possibilità di creare ponti per salvare i suoi compagni intrappolati. Quattro i mondi a disposizione ricchi di livelli da completare, nei quali bisogna raccogliere martelli, carote e tronchi, questi ultimi utilizzabili per costruire.
I puzzle sono piuttosto semplici da completare e spetterà a voi decidere se salvare tutti i coniglietti e recuperare eventuali collezionabili. Col progredire della storia vi imbatterete in nuovi nemici e la sfida diventerà più ardua, nonostante il livello di difficoltà resta sempre abbordabile, permettendo a chiunque di giungere ai titoli di coda senza troppa fatica. Come ogni platform non mancano di certo all’appello boss da sconfiggere al termine di ogni mondo, nonostante questi siano facilmente eliminabili con pochi colpi. Il mondo di gioco è colorato e vecchia scuola, quel pixel art che tanto viene amato dai veterani quanto criticato dai nuovi giocatori che cercano una grafica più moderna e dettagliata. Da elogiare la varietà nelle ambientazioni con meccaniche che faranno versare qualche lacrimuccia a chi è cresciuto negli anni 90 con i platform.
Anche la colonna sonora ricopre un ruolo chiave, con melodie realizzate in 8 bit, dando la sensazione di trovarsi di fronte un gioco per NES. Barry The Bunny presenta un gameplay così semplice e immediato da padroneggiare che non occorrerà il tutorial per capirlo, nonostante questi naturalmente sia presente. Il gioco non è procedurale, il che significa che alla morte le trappole saranno presenti nel medesimo luogo, per cui dovrete ricordarvi i blocchi che le celano. L’avventura è tutto qui, un susseguirsi di tanti e tanti livelli, nei quali dovrete distruggere, costruire e avanzare, schivando trappole e sconfiggendo nemici, al fine di salvare i coniglietti intrappolati, per eroismo o per il gusto di sbloccare tutti gli obiettivi e trofei, recuperando ciascun collezionabile presente in gioco.
Come sempre i giochi Ratalaika non sono capolavori ma riescono a intrattenere, divertire e coinvolgere con la loro giusta durata e ad un prezzo piuttosto onesto. Con soli 5 euro potete destreggiarvi in Barry the Bunny, un platform che vi porterà via qualche ora del vostro tempo per giungere ad una conclusione ben lontana dall’essere plateale, un’esperienza videoludica mirata più ad incrementare facilmente il proprio contatore di G e trofei.
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