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Babau: Recensione e Screenshot

Se mi seguite da tempo, come sapete non tratto solo giochi, hardware, film o anime, ma anche manga e fumetti. A volte mi capita di soffermarvi su alcune delle opere distribuite da Star Comics, le quali destano il mio interesse al punto da dedicare loro tempo sia nella lettura che stesura di una recensione. In passato vi ho parlato di fumetti come Sorcerline, Blue nella terra dei sogni, Mask’d ed altri ancora. Oggi voglio condividere con voi la Recensione di Babau, la cui storia si conclude in solo due volumi già disponibili per l’acqusito (trovate i link a fine articolo). Star Comics distribuisce non solo manga giovanili ma anche fumetti europei dai temi e disegni rivolti ad un pubblico più adulto.

Una filastrocca popolare recita Il babau si muove di notte, nelle cantine, o sotto i letti, trascina le ghette senza rumore, attento a te, dopo mezzanotte. Nessuna serratura, nessuna trappola potranno fermare la sua grande cavalcata. È da cento anni, è da mille anni che egli divora senza fame, piccoli o grandi, magri o ben paffutelli, a lui importan soltanto, in verità, le tue idee folli, i tuoi morbidi sogni per cui impazzisce.

Avete già intuito di cosa vi parlerò quest’oggi, di un fumetto incentrato proprio sulla storia del Babau. Il protagonista è Elliot, un giovane lettore che ama le storie dei mostri, che la notte si nascondono nell’ombra o sotto i letti dei bambini per spaventarli, e sarà proprio un Babau a cambiare la sua vita per sempre.Dopo aver assistito alla morte dei suoi genitori per mano di queste spaventose e pericolose creature, il bambino verrà aiutato a fuggire dalla sua dimora da uno dei mostri più potenti mai esistiti, il quale deciderà di proteggerlo, catapultando lo stesso in una guerra tra mostri. Babau è ben lontano dall’essere considerato un fumetto per bambini, non solo per una trama cruenta, ma anche per disegni i cui tratti sono oscuri e marcati.

Nel corso del racconto farete la conoscenza di svariati mostri, tra cui il celebre uomo nero per eccellenza, oltre molti altri usciti dal folklore italiano. Elliott inizialmente spaventato all’idea di lasciare la sua casa e di fuggire lontano, imparerà a sue spese che ciò sul quale ha sempre fantasticato è la dura realtà. Rimasto orfano dei suoi genitori avrà per tutore il mostro più spaventoso che esista, che farà il possibile per proteggerlo dagli altri mostri e allo stesso tempo impartigli a suo modo delle lezioni di vita. Al fine di rendere la lettura più scorrevole e leggera possibile, gli autori hanno deciso di affidare la narrazione in diverse pagine all’onomatopea, con le tipiche scritte che simulano gli effetti sonori all’interno del fumetto. Il primo numero funge per lo più da introduzione per la breve ma coinvolgente ed originale trama, caratterizzando i personaggi chiave che torneranno per il secondo e ultimo numero.

Babau riesce a intrattenere il lettore per l’intera durata, nonostante in alcuni momenti potrebbe capitarvi di rileggere alcune pagine per capire meglio la trama, che a volte tende a diventare un pò complessa, a causa di eventi passati che non sono narrati nel fumetto e che di conseguenza necessiterebbero di un prequel. Contrariamente a quanto si pensa, secondo il folklore sono molteplici i mostri che popolano la notte per spaventare i bambini, interessante come l’autore abbia voluto non solo dargli un’aspetto ma anche una descrizione, riportando nel fumetto tutte le informazioni relative agli stessi. Al termine del primo volume troverete numerose pagine dedicate non solo ai mostri ma anche all’intervista all’autore, dove lo stesso spiega come è nata e si è evoluta l’opera, a cosa si è ispirato ed altre curiosità che vi consiglio di non lasciarvi sfuggire.

Il secondo volume invece si conclude con diversi bozzetti e disegni dedicati ai personaggi conosciuti nel corso della trama. Babau è una di quelle perle da aggiungere assolutamente alla propria collezione letteraria, un fumetto che si lascia leggere per l’intera durata, in grado di isolare, coinvolgere e intrattenere il lettore, senza mai sfosciare nel dejavu o nei momenti morti, a dimostrazione di come l’autore non abbia voluto arrampicarsi sugli specchi ma andare direttamente al punto. Un’opera la cui storia si conclude in solo due volumi ai quali aggiungerei un terzo con degli approfondimenti sul passato dei mostri.

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