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Asterigos Curse Of The Stars: Recensione, Gameplay Trailer e Screenshot

In questi giorni ho avuto modo di immergermi in una nuova esperienza ruolistica, ed oggi voglio condividere con voi la Recensione di Asterigos: Curse of the Stars, il quale vi porterà ad affrontare un lungo viaggio pieno di insidie, in un GDR che fonde la mitologia greca alla romana. Vestite i panni di Hilda, la quale dovrà affrontare pericoli di ogni sorta per salvare suo padre, attraversando una città maledetta dove nemici e boss di ogni sorta la fanno da padrone, con un sistema di combattimento bilanciato e reattivo. Il mondo di gioco è suddiviso in aree, liberamente esplorabili senza caricamenti, passando dall’hub ai vari quartieri e località che compongono la città di Aphes, costellata di checkpoint presso i quali ristorarsi. Il punto forte del titolo risiede proprio nei combattimenti, i quali consentono di equipaggiare differenti tipi di armi, dalle spade a martelli e lance, contando anche su una mole generosa di abilità e potenziamenti. Esplorando le aree non vi imbatterete solo in nemici da sconfiggere ma anche forzieri da aprire e documenti da consultare, oltre personaggi pronti ad affidarvi missioni secondarie.

60 le differenti tipologie di nemici e 22 i boss che dovrete fronteggiare, con la possibilità di influenzare il corso della storia in base alle decisioni, ed una lunga serie di dialoghi a scelta mulipla, oltre cutscene e ricordi del passato per approfondire al meglio la trama. 3 i livelli di difficoltà selezionabili, da quello pensato per permettere a tutti di godersi la storia al più impegnativo, quest’ultimo rivolto a chi è in cerca di sfide. Nel corso dell’avventura potrete portare con voi e trovare in giro per gli scenari, delle pozioni da consumare per ripristinare la salute oltre avere agevolazioni varie. Essendo un RPG, eliminando gli avversari otterrete punti da spendere per lo sblocco di abilità e potenziamenti, con la possibilità di migliorare anche l’arsenale. Il gioco si apre con il recupero delle armi di Hilda e la visita all’Hub, dal quale partire alla volta del mondo che gli autori hanno realizzato, esplorabile in lungo e in largo, con tanto di backtracking per tornare sui propri passi. In caso di morte vi ritroverete all’ultimo punto raggiunto, senza la possibilità di orientarsi, non essendo presente nè una mappa del mondo nè una sorta di miniradar.

Certo, in qualsiasi momento potrete dal menu di pausa potenziare e migliorare Hilda, oltre a consultare vari documenti, salvare e caricare i progressi o modificare le impostazioni, tuttavia come accade in genere con ogni gioco di ruolo, in Asterigos vi verrà solo indicato dove andare, lasciando a voi l’arduo compito di capire la strada da percorrere, portandovi inevitabilmente il più delle volte a perdervi, andando avanti e indietro, ignorando che un muro nelle vicinanze può essere distrutto per aprirsi un varco. Il team di sviluppo si è assicurato di ridurre al minimo i caricamenti, questi ultimi resi piuttosto rapidi, al fine di permettere all’intera avventura di scorrere in modo fluido, tuttavia le prestazioni in gioco non sono delle migliori anche su un PC con un Hardware di tutto rispetto, avvertendo di tanto in tanto dei cali di frame rate, nonostante sia possibile dalle impostazioni modificare i settaggi grafici. Il sistema di combattimento per quanto variegato possibile risulta legnoso nei movimenti, con animazioni discutibili, sia durante gli scontri che esplorazione. Il salto viene affidato alla combinazione di due pulsanti e l’impossibilità di arrampicarsi, ad eccezione di scale e specifiche pareti, vi porterà spesso a finire nel vuoto a causa di un salto malcalibrato. Nonostante sia presente la stamina, che si consuma e ricarica in modo autonomo, come giusto che sia in questa tipologia di giochi, risulta piuttosto generosa, portandovi ad esempio ad attaccare i boss di continuo oltre a poter schivare senza il problema di restare a corto di fiato.

Graficamente parlando Asterigos non appare un capolavoro, con ambienti a volte spogli o ripetitivi, nulla di eclatante insomma, ed un doppiaggio rigorosamente in inglese ma supportato dai sottotitoli in italiano. Il titolo in parte cerca di riprendere le meccaniche di Immortals,nonostante non sia così’ aperto come quest’ultimo e non vi sono rompicapi impegnativi da tenervi incollati per ore nel tentativo di capire come procedere, il tutto si limita ad esplorazione e combattimenti. Nel corso dell’avventura potrete portare con voi due armi intercambiabili ed alcune abilità richiamabili all’occorrenza tramite le combinazioni, le quali aumentano con l’aggiunta del cambio di elemento. Asterigos è un bene ma non benissimo, un’avventura che in parte si lascia giocare, nonostante le problematiche e carenze che l’affiggono, ed una inevitabile ripetitività, la quale vi porterà spesso a tornare sui vostri passi per consegnare oggetti recuperati altrove ai personaggi incontrati lungo il cammino.

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