Ubisoft ha deciso di adottare un approccio interessante e coraggioso con Assassin’s Creed Shadows, offrendo due protagonisti distinti, Naoe la shinobi e Yasuke il samurai, per rappresentare due archetipi iconici del Giappone feudale. La scelta di separare questi ruoli, anziché fonderli in un unico personaggio, riflette una precisa filosofia di design e risponde a un obiettivo ben delineato: rispettare e valorizzare le differenze tra queste figure, sia a livello narrativo che di gameplay.
Perché due personaggi invece di uno?
Secondo il direttore creativo Jonathan Dumont, la fase iniziale di sviluppo prevedeva un singolo protagonista in grado di incarnare sia le abilità furtive dello shinobi che la forza e l’onore del samurai. Tuttavia, questa scelta si è rivelata problematica per diversi motivi:
Diluizione dell’identità dei ruoli: Come spiegato da Dumont e Charles Benoit, combinare le caratteristiche dei due archetipi in un solo personaggio rendeva difficile rispettare l’essenza di entrambi. Il ninja, simbolo di furtività e astuzia, veniva “diluito” dal samurai, la cui identità è radicata nell’onore e nella forza in combattimento.
Contraddizioni ludiche: Durante i test di prototipazione, l’idea di un personaggio che cambiava stile di gioco a seconda dell’equipaggiamento risultava poco convincente. Ad esempio, un ninja che diventava improvvisamente un combattente più efficace indossando un’armatura rompeva la coerenza narrativa e ludica.
Alberi delle abilità separati: Gestire abilità distintive per due archetipi in un unico personaggio creava complicazioni tecniche e di design. Optare per due personaggi distinti ha permesso al team di esplorare pienamente il potenziale di ciascuno, offrendo ai giocatori un’esperienza più ricca e sfaccettata.
Un compromesso tra passato e presente
Ubisoft ha descritto Assassin’s Creed Shadows come un “gioco definitivo” della serie, unendo gli elementi più amati dai fan dei capitoli classici con quelli dei giochi più recenti. Questa scelta si riflette nel gameplay e nella narrazione:
- Stealth e parkour: Naoe incarna l’eredità dei primi Assassin’s Creed, focalizzandosi su movimenti furtivi, acrobazie e infiltrazioni silenziose.
- Combattimento dinamico: Yasuke rappresenta l’evoluzione della saga a partire da Origins, con un sistema di combattimento più fluido, spettacolare e strategico.
Separare gli archetipi in due personaggi distinti non solo arricchisce la profondità del gioco, ma consente ai giocatori di esplorare il Giappone feudale attraverso due prospettive uniche. Questa scelta riflette anche un rispetto per la cultura e la storia giapponese, riconoscendo le differenze e le complessità tra i ruoli di shinobi e samurai, evitando una rappresentazione superficiale o stereotipata.
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