Manca ormai poco al lancio di Assassin’s Creed Shadows, fissato per il 20 marzo dopo ben due rinvii. Eppure, nonostante l’attesa e le aspettative, il gioco continua a suscitare dubbi e polemiche.
Uno degli aspetti più dibattuti di Assassin’s Creed Shadows riguarda la sua accuratezza storica, ma il discorso si è rapidamente spostato su argomenti molto più controversi. Il personaggio di Yasuke, il samurai di origine africana realmente esistito in Giappone, è stato al centro di polemiche sin dal suo annuncio.
Un dettaglio apparentemente banale, come la presenza di angurie in un mercato giapponese, ha scatenato un’ondata di critiche. Il motivo? In Giappone, l’anguria è disponibile tra fine aprile e metà agosto, mentre i ciliegi fioriscono tra marzo e inizio aprile. In teoria, questi due elementi non dovrebbero trovarsi nello stesso periodo, eppure si tratta di un dettaglio minore rispetto ad altre libertà creative prese in passato dalla serie. Tuttavia, le polemiche sollevate sembrano essere solo una copertura per un dibattito ben più tossico: la presenza di un protagonista nero in un gioco ambientato nel Giappone feudale.
Ubisoft ha dovuto rilasciare dichiarazioni per condannare gli episodi di razzismo subiti dal gioco e dal suo personaggio. Su Internet, alcuni utenti hanno diffuso meme razzisti, paragonando Yasuke a George Floyd o insinuando stereotipi offensivi sugli afrodiscendenti. In realtà, il dibattito sull’accuratezza storica si è rivelato, nella maggior parte dei casi, un pretesto per diffondere retoriche discriminatorie.
La verità è che, indipendentemente dalla qualità del gioco, Yasuke sarà comunque il bersaglio di una parte della comunità. Se il gioco sarà buono, le polemiche svaniranno, come accaduto con Baldur’s Gate 3. Se sarà un fallimento, la colpa verrà attribuita alla sua inclusione piuttosto che alle scelte di design di Ubisoft. La presenza delle angurie nei mercati sarà solo l’ennesima scusa per nascondere un discorso molto più profondo e problematico.
Alla fine, Assassin’s Creed Shadows potrebbe essere un successo, un fallimento o semplicemente un gioco mediocre, ma una cosa è certa: il vero problema non sono i frutti fuori stagione.
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