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Anbernic: Il nuovo Firmware fa scaricare giochi pirata da uno store online

Anbernic è ormai un nome noto tra gli appassionati di retrogaming. Questa compagnia cinese si è fatta un nome nel mercato delle console portatili grazie a dispositivi dal design ispirato a vecchie glorie del passato e alla loro capacità di emulare una vasta gamma di sistemi. Tuttavia, dietro il fascino della nostalgia, si nasconde una realtà meno lusinghiera: la qualità dell’emulazione spesso non è all’altezza delle aspettative, e le console vengono vendute con schede microSD piene di ROM di giochi, molte delle quali di dubbia provenienza.

L’ultimo aggiornamento firmware di Anbernic ha sollevato più di un sopracciglio nel settore, poiché introduce una funzionalità estremamente controversa: un negozio online integrato che consente agli utenti di scaricare ROM di giochi senza alcun tipo di controllo sulla loro legittimità.

Se finora Anbernic e altre aziende simili, come PowKiddy e Miyoo, si erano mantenute in una sorta di “zona grigia” legale, distribuendo le console senza ROM preinstallate o eliminando le schede microSD nei mercati più regolamentati, questa mossa segna un cambiamento radicale. Non si tratta più di una questione di emulazione personale o di backup di giochi posseduti dagli utenti, ma di una vera e propria distribuzione di contenuti piratati attraverso un’infrastruttura ufficiale.

Le implicazioni legali di questa mossa sono enormi. Fino ad oggi, colossi come Nintendo e Sony hanno osservato con relativa indifferenza l’espansione di questi dispositivi, pur avendo in passato combattuto duramente la pirateria legata all’emulazione. Tuttavia, con la creazione di un vero e proprio marketplace illegale, la soglia di tolleranza potrebbe essere superata, e potremmo assistere a interventi più drastici da parte dei grandi nomi dell’industria videoludica.

Nintendo, in particolare, ha una lunga storia di battaglie legali contro chi distribuisce ROM pirata dei suoi giochi. La creazione di un negozio interno che facilita il download di titoli senza alcuna licenza potrebbe attirare l’attenzione della compagnia giapponese, con conseguenze legali significative per Anbernic e le aziende concorrenti.

Questa situazione solleva una questione più ampia sul futuro del retrogaming e sulla necessità di soluzioni legali per preservare i giochi del passato. Le console come quelle di Anbernic dimostrano che esiste una grande domanda per il retrogaming portatile, ma finché non emergeranno alternative legali e accessibili, il mercato rimarrà in una zona d’ombra tra legalità e pirateria.

Se l’industria dei videogiochi decidesse di agire, potremmo vedere una repressione su larga scala di queste aziende, ma anche un potenziale spostamento verso modelli più conformi alla legge. Ad esempio, la vendita di console con sistemi aperti ma senza ROM precaricate potrebbe diventare l’unico modo per le aziende come Anbernic di sopravvivere nel mercato globale.

Resta da vedere come reagiranno le grandi case di produzione e se Anbernic deciderà di fare un passo indietro per evitare un inevitabile scontro legale. Una cosa è certa: il confine tra emulazione legale e pirateria si sta assottigliando sempre di più, e il futuro di questo settore è tutt’altro che certo.

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