Ai microfoni di GamingBolt, l’esponente di Remedy Entertainment parte dal raffronto con l’esperienza di gioco offerta dal capitolo originario per sottolineare come “sebbene sia un gioco diverso dal suo predecessore e dai nostri lavori più recenti, Alan Wake 2 prende spunto dai medesimi principi che abbiamo sempre adottato per evolvere il nostro sistema di combattimento. Abbiamo uno straordinario team di sviluppatori che sa come creare un’esperienza di combattimento davvero divertente, quindi si è trattato semplicemente di decidere la direzione da imboccare per plasmare al meglio il gameplay di Alan Wake 2″.
A detta di Rowley, il sequel dell’avventura horror dello scrittore “avrà un sistema di combattimento più fisico e, se vogliamo, ‘disperato’. Volevamo che i nemici fossero ancora più centrali nell’esperienza di gioco. Chi si cimenterà nelle sfide offerte da Alan Wake 2 dovrà affrontare nemici più tosti, saranno decisamente più difficili da uccidere. Con gli avversari presenti sullo schermo per un periodo di tempo più lungo, dovevamo porre maggiore attenzione sulla qualità delle animazioni e rappresentare correttamente tutte le condizioni nelle quali i nemici potessero trovarsi nel corso della battaglia”.
Per il Game Director di Alan Wake 2, però, questa maggiore presenza a schermo dei nemici non li trasformerà in ‘spugne di proiettili’; al contrario, stando a Rowley gli interventi compiuti dal suo team “renderanno più importante la gestione dei proiettili e delle risorse. L’uccisione dei nemici richiederà la massima concentrazione e sarà più efficiente se effetuata colpendo i nemici con maggiore precisione o utilizzando determinati oggetti consumabili”.
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